L’ex primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra è stato incriminato per aver insultato la monarchia
Martedì l’ex primo ministro della Thailandia Thaksin Shinawatra è stato formalmente incriminato con l’accusa di aver insultato la monarchia nel 2015. In Thailandia insultare la monarchia è un crimine estremamente grave, che può essere punito con una detenzione da tre fino a 15 anni. Quello contro Thaksin è uno di numerosi casi giudiziari che si stanno svolgendo in queste settimane contro famosi personaggi della politica thailandese, incluso l’attuale primo ministro Srettha Thavisin, ma un tribunale stava valutando quello di Shinawatra da mesi: la decisione di incriminarlo ora è stata interpretata da alcuni come un suggerimento da parte di suoi nemici politici di allontanarsi dalla vita pubblica.
Thaksin Shinawatra ha 74 anni, è uno degli uomini più ricchi del paese ed è stato il politico più importante degli ultimi vent’anni di storia thailandese: dopo aver ricoperto la carica di primo ministro negli anni Duemila fu deposto da un colpo di stato dell’esercito e indagato in numerosi processi per una serie di reati come corruzione e conflitto di interessi. Era stato per 15 anni in esilio all’estero ed era tornato in Thailandia ad agosto del 2023 dopo che il suo partito, il Pheu Thai, aveva raggiunto un accordo di governo con i militari, che hanno un’enorme influenza sulla politica del paese. Grazie a questo accordo Thaksin era potuto tornare nel paese e la sua pena era stata ridotta da otto anni a uno. A febbraio del 2024 gli era stata concessa la libertà condizionale, per via delle sue condizioni fisiche, della sua età e perché aveva già scontato più di un terzo della sua pena.
Nei mesi successivi ha girato molto il paese ed è apparso più volte in pubblico a sostegno del suo partito Pheu Thai, che al momento guida un governo di larga coalizione formato insieme a partiti che fino a poco tempo prima erano suoi rivali.