Il processo contro un pezzo della famiglia più ricca del Regno Unito per il trattamento dei collaboratori domestici
Prakash Hinduja, sua moglie, suo figlio e sua nuora sono accusati di tratta di esseri umani per le condizioni di lavoro imposte ai propri dipendenti in Svizzera
Quattro membri della famiglia più ricca del Regno Unito, quella che possiede il grande gruppo multinazionale indiano Hinduja Group, sono sotto processo in Svizzera con l’accusa di tratta di esseri umani per il modo in cui hanno trattato i collaboratori domestici della loro casa a Ginevra, in Svizzera. Secondo l’accusa, i coniugi Prakash e Kamal Hinduja (79 e 75 anni), il figlio dei due Ajay e sua moglie Namrata (56 e 50 anni) avrebbero fatto lavorare alcuni collaboratori domestici provenienti dall’India fino a 18 ore al giorno e fino a sette giorni a settimana, pagandoli l’equivalente di sette euro al giorno, e avrebbero inoltre trattenuto i loro passaporti e impedito loro di uscire dalla casa senza permesso.
Se confermate, le accuse corrisponderebbero al reato di tratta di esseri umani per la legge svizzera. Il procuratore che rappresenta l’accusa, Yves Bertossa, ha chiesto che gli imputati siano condannati al carcere e a pagare quasi 5 milioni di euro come risarcimento ai dipendenti. La famiglia ha invece negato le accuse.
Il procuratore ha anche presentato in tribunale un documento finanziario relativo alle spese per il cane della famiglia Hinduja: menziona spese annuali per 8.584 franchi svizzeri (novemila euro). La cifra sarebbe superiore a quanto pagato annualmente ad alcuni dipendenti. I contratti di assunzione dei collaboratori inoltre non avrebbero specificato i giorni e gli orari di lavoro.
Uno degli avvocati della famiglia ha risposto dicendo che considerare solo gli stipendi pagati ai dipendenti è fuorviante, perché i collaboratori ricevevano dagli Hinduja anche vitto e alloggio. Gli avvocati hanno anche contestato le accuse riguardanti i lunghi orari di lavoro, sostenendo che attività come guardare un film con i bambini della famiglia non possano essere classificate come lavoro vero e proprio.
Ajay Hinduja ha testimoniato durante il processo: ha detto di non essere a conoscenza delle modalità di assunzione dei collaboratori, che era gestita dagli uffici dell’azienda familiare in India, e ha aggiunto che ora i dipendenti non sono più pagati in nero e le assunzioni vengono gestite in Svizzera da un’altra azienda. Anche alcuni ex collaboratori degli Hinduja hanno testimoniato in favore della famiglia, sostenendo di essere stati trattati in modo amichevole e dignitoso.
La settimana scorsa la famiglia Hinduja e i loro dipendenti avevano trovato un accordo in un processo civile separato per sfruttamento del lavoro, riguardante accuse presentate sei anni fa.
Gli Hinduja sono i proprietari del conglomerato economico Hinduja Group, attivo in diversi settori, fra cui l’industria automobilistica, quella petrolifera e la finanza. Da diversi anni il principale esponente della famiglia, l’84enne Gopichand Hinduja, compare al primo posto della lista delle persone più ricche del Regno Unito compilata dal Sunday Times: nell’edizione del 2024 la ricchezza della famiglia è stimata in 37 miliardi di sterline (equivalenti a quasi 44 miliardi di euro). Prakash Hinduja, che è uno dei quattro imputati in Svizzera e ha 79 anni, è uno dei suoi tre fratelli.
L’Hinduja Group fu fondato dal padre di Gopichand e Prakash, Parmanand Deepchand, nel 1914 nell’attuale Pakistan (che allora non era ancora separato dall’India); all’epoca la società si occupava di commercio di tessuti. Nel tempo l’azienda si espanse in Iran, ma dopo la Rivoluzione Islamica del 1979 dovette lasciare il paese. Da allora Gopichand e il fratello Srichand (nato nel 1935 e morto nel 2023) si trasferirono nel Regno Unito, Prakash in Svizzera e il fratello minore Ashok (73 anni) in India, per gestire le attività dell’azienda nei rispettivi paesi. Gopichand Hinduja è cittadino britannico, Prakash e i suoi figli hanno la cittadinanza svizzera.