L’ex dirigente di Invitalia Gabriele Visco ha patteggiato una pena di due anni per corruzione

Gabriele Visco 
(ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)
Gabriele Visco (ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

Gabriele Visco, ex dirigente di Invitalia – l’azienda di stato per gli investimenti e le riqualificazioni controllata dal ministero dell’Economia – ha patteggiato una pena di due anni per corruzione. Il patteggiamento è un procedimento penale che prevede un accordo tra il pubblico ministero e l’imputato, e una riduzione della pena a fronte della rinuncia di quest’ultimo a contestare le accuse.

Visco, che è figlio dell’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco, era accusato dalla procura di Roma di aver sfruttato la sua influenza per favorire un’impresa nell’assegnazione di un bando di gara dal valore di oltre 4 milioni di euro, in cambio di denaro. Secondo l’accusa, Visco affidò un incarico di consulenza da 230 mila euro a un avvocato di sua conoscenza, ottenendo una parte dei compensi fatturati per prestazioni mai effettuate. Hanno patteggiato la stessa pena anche altre due persone indagate nella stessa inchiesta, l’avvocato Luca Leone e Pierluigi Fioretti, consigliere comunale di Roma negli anni Novanta con Alleanza Nazionale.