La Cina ha aperto un’indagine “antidumping” sulle importazioni di carne di maiale dall’Unione Europea, in risposta all’aumento dei dazi europei sulle auto elettriche cinesi

(Nathan Stirk/Getty Images)
(Nathan Stirk/Getty Images)

Il ministero del Commercio cinese ha annunciato di aver aperto un’indagine “antidumping” sulle importazioni di carne di maiale dall’Unione Europea in Cina: per “dumping” (dall’inglese “scaricare”) si intende una pratica commerciale per cui in un mercato estero vengono introdotti prodotti a un prezzo molto inferiore rispetto a quello praticato sul mercato interno. Questa misura è stata vista come una ritorsione rispetto alla decisione della settimana scorsa della Commissione Europea di introdurre nuovi dazi sull’importazione di auto elettriche dalla Cina a partire da luglio.

La Cina è il principale mercato estero dell’Unione Europea per la carne di maiale, anche se il suo volume sta diminuendo già da qualche anno. Nel 2023 le importazioni di carne europea in Cina hanno raggiunto un valore di 1,71 miliardi di euro, un dato importante ma che comunque rappresenta solo una piccola parte degli oltre 262 miliardi di euro di beni europei importati in Cina l’anno scorso. La Commissione europea ha detto di star analizzando l’indagine cinese e che «interverrà se necessario per garantire che l’indagine sia pienamente conforme» alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Nonostante l’indagine potrebbe finire per penalizzare alcuni allevatori nei paesi che maggiormente commerciano con la Cina, ossia la Spagna, la Danimarca e i Paesi Bassi, l’indagine è stata vista soprattutto come una mossa politica da parte del governo cinese per mettere pressione all’Unione Europea in merito alle sue indagini antidumping. Secondo la Commissione Europea le indagini nei confronti della Cina e l’aumento dei dazi servono ad affrontare il problema ormai noto delle aziende di auto cinesi che fanno concorrenza sleale ai produttori occidentali: grazie ai sussidi del governo, riescono a offrire auto a prezzi bassissimi e spesso sotto al costo di produzione, rischiando di mettere fuori mercato gli altri produttori che non riescono a competere.

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