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  • Lunedì 17 giugno 2024

Per l’Ucraina non saranno degli Europei normali

Ha una squadra molto forte, ma è anche al primo torneo internazionale dopo l'invasione della Russia, a causa della quale si allena e gioca all'estero; nella prima partita ha perso nettamente contro la Romania

I giocatori dell'Ucraina spesso entrano in campo indossando sulle spalle la bandiera del paese (Rafal Oleksiewicz/Getty Images)
I giocatori dell'Ucraina spesso entrano in campo indossando sulle spalle la bandiera del paese (Rafal Oleksiewicz/Getty Images)
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Lunedì alle 15 la nazionale maschile di calcio dell’Ucraina ha giocato contro la Romania la sua partita di esordio agli Europei 2024, perdendo 3-0 in maniera abbastanza imprevista, visto che molti osservatori la ritenevano una squadra più attrezzata della sua avversaria. È il primo importante torneo internazionale a cui l’Ucraina partecipa da quando è stata invasa dalla Russia nel febbraio del 2022: non si era infatti qualificata per i Mondiali del 2022, perdendo ai playoff contro il Galles. Agli ultimi Europei, nel 2021, l’Ucraina arrivò fino ai quarti di finale, il miglior risultato nella sua storia, e quest’anno sembra avere una squadra ancor più forte rispetto a quella di tre anni fa.

L’Ucraina fa parte del gruppo E assieme a Belgio, Romania e Slovacchia: il sito sportivo L’Ultimo Uomo ha scritto che «un’eventuale eliminazione anticipata dell’Ucraina sarebbe un vero fallimento per la qualità di cui può disporre la squadra». È evidente però che l’Ucraina arrivi a questi Europei in condizioni particolari, legate alla guerra che si combatte nel paese. Da oltre due anni la nazionale non si allena in Ucraina e gioca le partite di casa in stadi al di fuori del paese: nelle qualificazioni agli Europei Ucraina-Italia si giocò a Leverkusen, in Germania, e le altre tre partite in Slovacchia, in Polonia e in Repubblica Ceca. La squadra che ha vinto l’ultimo campionato ucraino, lo Shakhtar Donetsk, non gioca le partite nel suo stadio addirittura dal 2014, quando la Russia occupa quel territorio, istituendo la Repubblica popolare di Donetsk.

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Secondo il Guardian, oltre cinquecento impianti sportivi sono stati danneggiati dagli attacchi russi, mentre La Gazzetta dello Sport ha scritto che almeno trecentocinquanta stadi sono stati distrutti o resi inservibili, compresi alcuni di quelli usati negli Europei del 2012, ospitati dall’Ucraina e dalla Polonia. «Viaggiare per andare alle partite è faticoso, ma non è niente se paragonato a quanto stanno facendo i nostri soldati», ha detto di recente a CNN Sport l’allenatore Sergiy Rebrov.

Rebrov allena la nazionale ucraina dal giugno del 2023. Da calciatore, fu un attaccante di discreto successo tra gli anni Novanta e Duemila: giocò assieme ad Andrij Shevchenko (attuale presidente della federazione, nonché miglior calciatore ucraino di sempre) nella Dinamo Kiev e poi anche in Inghilterra, con il Tottenham e il West Ham. Prima dell’Ucraina, aveva allenato per due anni l’Al-Ain, negli Emirati Arabi Uniti, e prima ancora il Ferencváros, l’Al-Ahli e la Dinamo Kiev.

Sergiy Rebrov, 50 anni, allena l’Ucraina da un anno (Grzegorz Wajda/SOPA Images/ZUMA Press Wire)

Di recente Rebrov ha parlato spesso della situazione del paese, insistendo sul fatto che l’Ucraina stia combattendo per qualcosa di più grande, forse anche per motivare i suoi calciatori. CNN Sport ha scritto che spesso l’allenatore legge in spogliatoio i messaggi di soldati che combattono al fronte e a volte, prima delle partite, ha mostrato ai calciatori alcuni video di bambini ucraini la cui vita è cambiata dopo la guerra. «Quando guardi questi video scendi in campo con una motivazione diversa», ha detto Rebrov.

Circa la metà dei calciatori della nazionale gioca ancora in squadre ucraine e in generale la maggior parte di loro, o delle loro famiglie, ha subito le conseguenze dei bombardamenti. La scorsa settimana la nazionale ha pubblicato sui suoi canali social un video in cui tredici calciatori raccontano di come i loro luoghi di nascita siano stati colpiti dalla guerra. Del resto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha chiesto diverse volte agli sportivi di parlare pubblicamente della situazione del paese, di sensibilizzare le persone su quanto sta succedendo. Gli Europei di calcio si giocano in Germania, che assieme alla Polonia è il paese europeo ad aver accolto il maggior numero di persone in fuga dalla guerra (erano oltre un milione già nell’estate del 2023).

Il video in cui i calciatori parlano dei danni portati dalla guerra nelle loro città di nascita

Al di là del contesto, come detto, l’Ucraina è una nazionale di ottimo livello. Tra i suoi calciatori più forti ci sono il portiere del Real Madrid Andrij Lunin, il terzino dell’Arsenal Oleksandr Zinchenko, l’attaccante del Chelsea Mykhaylo Mudryk e il centravanti del Girona Artem Dovbyk, che in stagione ha vinto il titolo di miglior marcatore del campionato spagnolo con 24 gol. In generale l’Ucraina ha molti giocatori offensivi di talento (ci sono anche, tra gli altri, Ruslan Malinovskyi, Andrij Jarmolenko, Viktor Tsygankov e il 21enne trequartista dello Shakhtar Georgiy Sudakov, considerato molto promettente), ma nell’ultimo anno ha mostrato di essere una squadra soprattutto molto solida in difesa. Anche per questo è stato sorprendente il modo in cui ha perso contro la Romania.

Prima di questa sconfitta, dall’arrivo di Rebrov l’Ucraina aveva perso solo una partita ufficiale su undici, il 2-1 contro l’Italia a San Siro del 12 settembre 2023. Nelle amichevoli di preparazione agli Europei ha pareggiato 0-0 contro la Germania, ha perso 3-1 contro la Polonia e ha vinto 4-0 contro la Moldavia. Prima del 2012, quando ospitò gli Europei in casa, l’Ucraina non si era mai qualificata per il torneo. Da quel momento invece ha sempre partecipato agli Europei: quest’anno è arrivata terza nel girone di qualificazione dietro all’Inghilterra e all’Italia e si è qualificata grazie ai playoff, in cui ha battuto la Bosnia-Erzegovina e l’Islanda. Nonostante la sconfitta all’esordio, l’Ucraina avrà ancora possibilità di passare agli ottavi di finale, a cui si qualificano le prime due di ogni girone e quattro delle sei migliori terze.

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