Benjamin Netanyahu ha sciolto il gabinetto di guerra israeliano
Cioè l'organismo in cui vengono prese le decisioni strategiche sulla guerra nella Striscia di Gaza, da cui alcuni giorni fa era uscito il principale oppositore del primo ministro, Benny Gantz
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di sciogliere il gabinetto di guerra israeliano, l’organismo in cui vengono prese le decisioni strategiche sulla guerra nella Striscia di Gaza, composto da sei membri. Lo scioglimento è stato annunciato da Netanyahu ai ministri del governo durante una riunione nella serata di domenica, e confermata dall’ufficio del primo ministro ai giornali israeliani lunedì mattina.
La notizia dello scioglimento era ampiamente attesa, dopo che il 9 giugno Benny Gantz, il principale oppositore di Netanyahu, aveva lasciato il gabinetto e il governo di unità nazionale formato dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Gantz, che è stato capo di stato maggiore, aveva accusato Netanyahu in più occasioni di mettere i propri interessi personali e quelli del suo governo davanti alla sicurezza di Israele, e di non avere una strategia chiara sulla guerra che ha portato alla distruzione di gran parte della Striscia di Gaza e alla morte di oltre 37mila palestinesi.
Gantz era uno dei tre membri con pieni poteri del gabinetto di guerra: gli altri erano Netanyahu stesso e il ministro della Difesa Yoav Gallant, che ha ripetutamente criticato il primo ministro nonostante appartengano allo stesso partito di destra, il Likud. Il gabinetto aveva altri tre membri, che però avevano solo il ruolo di consiglieri.
Al momento Netanyahu non ha ancora commentato pubblicamente la decisione, ma secondo quanto riportato dal Jerusalem Post avrebbe detto durante la riunione con i suoi ministri che la formazione del «gabinetto [di guerra] era parte dell’accordo di coalizione con Gantz, su sua richiesta. Dal momento in cui se n’è andato Gantz non c’è più stato bisogno di un gabinetto di guerra». La decisione non sembra infatti essere legata alle richieste del ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e di quello della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di essere inclusi nel gabinetto di guerra, divenute più insistenti dopo l’uscita di Benny Gantz. Smotrich e Ben-Gvir sono i principali esponenti dell’estrema destra nazionalista israeliana e hanno sempre sostenuto un atteggiamento particolarmente duro nei confronti della popolazione palestinese.
Al momento infatti, secondo i giornali israeliani, sembra essere esclusa la formazione di un nuovo gabinetto di guerra. Haaretz ha scritto che le decisioni strategiche sulla guerra saranno prese dal gabinetto di sicurezza, un organo del governo israeliano che include diversi ministri e diversi osservatori, mentre quelle più sensibili saranno discusse da un organismo più piccolo, di cui oltre a Netanyahu faranno parte anche il ministro della Difesa Gallant, il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il capo del Consiglio per la Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e il leader del partito conservatore Shas, Aryeh Deri, che nel gabinetto di guerra aveva il ruolo di osservatore.
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