I cinema IMAX si espandono
Nel mondo aprono sempre più sale, e i film girati appositamente sono diventati un investimento sicuro e redditizio
Dei cinema IMAX si è cominciato a parlare negli ultimi 15 anni con crescente insistenza anche se esistono da più di 50 anni. Il 2023 è stato l’ennesimo anno di svolta per questo sistema di ripresa e proiezione che viene abbinato a sale di un certo tipo (molto grandi, molto curate), così da offrire una qualità maggiore su schermi più grandi di quelli degli altri cinema, e che è gestito dall’omonima società con sede a Toronto, in Canada.
L’anno scorso i successi di Oppenheimer e Dune – Parte due sono stati dovuti anche alla loro lunga permanenza nei cinema IMAX. Quei biglietti lì (dal prezzo maggiore rispetto a quello medio) hanno contato per il 20% del totale degli incassi di Oppenheimer e per il 21% di quelli di Dune. Nei primi tre mesi del 2024 il 6% dell’incasso totale nordamericano dei cinema è arrivato dalle sale IMAX, che tuttavia sono circa l’1% del totale degli schermi sul territorio. In tutto il mondo esistono 1.770 schermi IMAX, 120 di questi hanno aperto nel 2023, poco meno del triplo dei 47 che avevano aperto nel 2022.
Il successo della passata stagione è stato l’apice, per il momento, di un percorso di crescita che deve molto al regista Christopher Nolan. Un suo film del 2008, Il cavaliere oscuro, fu il primo lungometraggio di finzione a filmare alcune scene in IMAX. Significa girare in pellicola e non in digitale, a una risoluzione altissima paragonabile a circa 15K digitali, in un formato più “quadrato” del solito (1,43:1) che riempie in pieno gli schermi molto grandi delle sale IMAX. Essendo la pellicola IMAX e lo schermo IMAX più capienti degli altri, tutte le parti del film che non hanno quel formato ci entrano comodamente, sebbene non lo riempiano tutto: il film quindi cambia di formato mentre viene proiettato.
Tra le poche parti di Il cavaliere oscuro girate in IMAX c’è la nota prima sequenza, quella della rapina in banca. In precedenza a essere filmati in quel formato erano stati solo video didattici o dimostrativi. La ragione per la quale non si faceva è proprio l’unicità del formato che, per dirne una, prevede una particolare pellicola da 70mm, circa nove volte più grande del tradizionale 35mm, e scorre in orizzontale invece che in verticale dentro al proiettore. Inoltre l’equipaggiamento necessario a girare nel formato IMAX all’epoca pesava circa 45 kg, dunque un operatore non poteva reggere la videocamera sulle spalle ed era faticoso usare il sistema steadycam (quello che consente di muoversi senza che questo risulti in immagini traballanti). In più era molto rumoroso e poteva portare massimo 3 minuti di pellicola alla volta. Nolan trovò una maniera di rendere il tutto fattibile, ma negli anni la tecnologia è migliorata e ora le videocamere sono più leggere, silenziose e capienti.
Da quel momento, anche con l’aiuto di Christopher Nolan che ha adottato il sistema IMAX per parti dei suoi film o proprio per interi film e ne ha promosso le qualità, i cinema IMAX hanno ottenuto un crescente successo e dimostrato una crescente capacità di incidere positivamente sugli incassi. Questo ha portato l’azienda a un’espansione, dando in licenza la dicitura “Cinema IMAX” anche a sale che non rispettano tutti i canoni (proiettare in pellicola, avere uno schermo di una grandezza di almeno 22 metri per 16, e poter ospitare in pieno il formato 1,43:1).
Anche se non sono TRUE IMAX, questi cinema rimangono comunque più grandi e più spettacolari degli altri, in grado quindi di proiettare i film non girati in formato IMAX su schermi di larghezza maggiore, e soprattutto rimangono cinema Premium Large Format (PLF), cioè quella categoria di sale cinematografiche che si distinguono per la grandezza degli schermi e la tecnologia audio e video allo stato dell’arte, e che generalmente sono anche più confortevoli e più curati della media. Ad oggi i cinema PLF sono quelli che risentono meno o per nulla del calo di incassi che interessa invece le altre sale.
I cinema PLF però sono solo un tipo di sale premium. Lo sono anche quelle chiamate “boutique cinema”, multisala a due o tre schermi molto curati, con poche sedute per sala molto larghe e molto comode (in certi casi simili a letti o a divani), che possono avere un bistrot all’interno e spesso hanno un interior design ricercato e tutto quello che può giustificare un biglietto maggiorato. Se i cinema IMAX puntano sui film spettacolari, altri tipi di sale premium possono essere monosala o cinema di quartiere, che però hanno investito sulla struttura, sull’accoglienza, sulla tecnologia di proiezione e sulla cura del cliente. Molte accoppiano tutto ciò anche a una programmazione accorta, cioè tendono a curare molto il tipo di film scelti e a mostrare un carattere e una personalità in queste scelte.
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Tra tutti questi tipi di cinema gli IMAX sono gli unici però a poter garantire incassi maggiori, anche in virtù del fatto che, come detto, prevedono un sistema di ripresa a sé. Con il crescere dei film che richiedono una distribuzione nelle sale IMAX, la società ha infatti imposto delle regole e priorità. Chi gira una parte o tutto il film con le macchine da presa IMAX (quindi lo gira proprio in quel formato lì, e non lo adatta successivamente) ha una finestra garantita di almeno due settimane di programmazione nelle sue sale. È un grande vantaggio su tutti gli altri se si considera che al momento la programmazione del 2025 delle sale IMAX è già tutta prenotata, non si può aggiungere più nessun altro film, e anche quella del 2026 è a metà capienza.
Tra i molti film che hanno prenotato una permanenza nelle sale IMAX ci sono il film sulla Formula 1 con Brad Pitt (ancora senza titolo), il nuovo Capitan America, il nuovo Superman, il sequel di Tron e Joker: Folie à Deux di Todd Phillips. Quest’ultimo è stato girato in formato IMAX, sebbene non sia particolarmente spettacolare, proprio per assicurarsi un posto. Anche Francis Ford Coppola per il suo difficile, grande e autofinanziato Megalopolis si è assicurato un’uscita in IMAX, proprio per cercare di rientrare dei costi.
Per dare una dimensione dell’interesse nei confronti dell’IMAX del cinema americano: nel 2024 sette film sono stati girati o verranno girati con tecnologia IMAX, nel 2025 invece saranno 14. Tale è l’intasamento che la scorsa estate la compresenza di Barbie e Oppenheimer nei medesimi weekend e la vicinanza di questi all’ultimo Mission: Impossible, uscito poco prima, creò un incidente per il quale il film con Tom Cruise rimase nei cinema IMAX meno del previsto. Per scusarsi l’IMAX ha già assicurato tre settimane garantite per il prossimo Mission: Impossible, previsto per il maggio del 2025.
Al momento il continente in cui aprono più nuove sale IMAX è l’Asia. Dal 2023 fino al 2025 Thailandia, Malesia e Cina (in cui gli schermi sono 770) sono stati e saranno i paesi di maggiore espansione. In Italia a lungo è esistito un solo cinema IMAX, a Riccione, inaugurato nel 2004 nel parco divertimenti Oltremare e non più attivo dal 2013. Ne aprì poi uno a Pioltello, vicino a Milano, tuttavia dopo la chiusura per la pandemia di COVID-19 è stato riadattato a sala ad alta qualità ma non IMAX. In compenso ne sono stati aperti a Sesto San Giovanni (MI), ad Afragola (NA), a Orio al Serio (BG), a Campi Bisenzio (FI) e a Roma. Una nuova verrà aperta nel multisala UCI Verona. Come per i cinema di tutto il mondo anche gli IMAX italiani variano in dimensioni ma sono tutti a proiezione digitale, quindi nessuno è in grado di proiettare il formato TRUE IMAX in pellicola.
Come parte di questa espansione da almeno quattro anni IMAX sta cercando di allargare la tipologia di film associati alla sua tecnologia, con l’obiettivo di non essere solo il posto dove vedere i film spettacolari. A questo scopo escono nelle sale IMAX anche documentari e si potrà vedere la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi. L’obiettivo dichiarato da Giovanni Dolci, Chief Sales Officer dell’azienda, è di passare da 1.700 a 3.600 schermi nei prossimi sei anni.