Il processo del giornalista statunitense Evan Gershkovich, detenuto in Russia, inizierà il 26 giugno
Il processo del giornalista statunitense Evan Gershkovich detenuto in Russia inizierà il 26 giugno: si terrà a porte chiuse nella città di Ekaterinburg, nella regione dei monti Urali. La settimana scorsa Gershkovich era stato formalmente incriminato per spionaggio dopo più di un anno passato in detenzione preventiva. Gershkovich rischia fino a 20 anni di carcere: è accusato di spionaggio per aver «raccolto informazioni segrete» riguardo a una struttura che costruisce e ripara attrezzature militari nella regione di Ekaterinburg. Secondo i procuratori l’avrebbe fatto per conto della CIA, l’agenzia di intelligence statunitense. Finora però non sono state presentate prove per sostenere queste accuse.
Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal, era stato arrestato in Russia a marzo del 2023 con accuse di spionaggio, ritenute false e pretestuose da molti paesi e osservatori indipendenti. Da allora è detenuto nella prigione di Lefortovo, a Mosca, nota per essere da oltre un secolo uno dei principali luoghi di detenzione di oppositori politici e giornalisti critici nei confronti del governo russo, in attesa del processo.
Negli ultimi mesi si era parlato più volte di una possibile liberazione di Gershkovich in uno scambio di prigionieri. La persona a cui il governo russo sarebbe più interessato sarebbe Vadim Krasikov, ex agente dei servizi di sicurezza russi (FSB, l’agenzia erede del più noto KGB) che si trova in carcere in Germania dal 2021 per avere ucciso in territorio tedesco nel 2019 Zelimkhan Khangoshvili, un ex comandante dei ribelli ceceni che combatterono contro il governo russo fra gli anni Novanta e Duemila. Due settimane fa durante un incontro con alcuni giornalisti internazionali a San Pietroburgo il presidente russo Vladimir Putin aveva detto che i negoziati con gli Stati Uniti per la liberazione di Gershkovich erano in corso, secondo quanto riportato da AP News.