Un tribunale di Parigi ha stabilito che l’espulsione di Eric Ciotti dai Repubblicani non è legittima
Ciotti era stato espulso a causa della sua decisione di allearsi con l'estrema destra in vista delle elezioni legislative anticipate
Un tribunale di Parigi ha stabilito che la decisione del direttivo politico dei Repubblicani (LR) di espellere il presidente Eric Ciotti a seguito della sua decisione di allearsi con l’estrema destra in vista delle legislative anticipate non è legittima ed è stata annullata. Il tribunale ha dunque ordinato la sospensione delle conseguenze che l’espulsione comportava: Ciotti potrà continuare ad accedere alle sedi del partito, ma anche agli elenchi degli iscritti e delle iscritte. Inoltre Ciotti potrà prendere decisioni sulle candidature per le legislative dei Repubblicani che dovranno essere presentate entro domenica 16 giugno in prefettura.
Il tribunale ha comunque precisato che la sospensione sarà valida solo «fino alla pronuncia di una decisione definitiva in merito»: un tribunale inferiore dovrà essere interpellato «entro otto giorni» da una delle due parti, altrimenti «il provvedimento di sospensione disposto sarà nullo».
Domenica sera dopo il risultato delle elezioni europee il presidente Emmanuel Macron, la cui lista ha preso meno della metà dei voti di quella del partito di opposizione e di estrema destra Rassemblement National, aveva convocato elezioni legislative anticipate che si terranno il 30 giugno e il 7 luglio. L’annuncio di Macron aveva avviato immediatamente ipotesi e trattative in vista delle elezioni.
Martedì Eric Ciotti, presidente del partito di centrodestra I Repubblicani (LR), aveva inaspettatamente annunciato l’intenzione di fare un accordo elettorale con il Rassemblement National (RN), senza consultarsi prima con il resto della dirigenza e aprendo dunque una grave crisi interna al partito. Il giorno dopo si era tenuta una riunione dei dirigenti e dei deputati di LR, che Ciotti aveva cercato di ostacolare fino all’ultimo momento dichiarandola illegittima e chiudendo la sede del partito. La riunione si era tenuta comunque e l’assemblea aveva votato all’unanimità l’espulsione di Ciotti, confermando poi la decisione in una seconda riunione.
Giovedì mattina Ciotti si era presentato alla sede di LR per lavorare da quello che aveva definito ancora «il suo ufficio» e aveva annunciato di aver depositato un ricorso al tribunale di Parigi per contestare la sua espulsione. L’udienza si è svolta oggi, venerdì 14 giugno.
Davanti alla presidente del tribunale, Maïté Grison-Pascail, si sono confrontati due avvocati sostenendo entrambi di «rappresentare i Repubblicani»: Philippe Torre, rappresentante dei Repubblicani su mandato di Eric Ciotti, e Benoît Verger, storico avvocato del partito su mandato del direttivo politico.
L’avvocato di Ciotti ha ripetuto quanto detto nelle ultime ore dal suo cliente e cioè che la riunione che ha poi portato all’espulsione non era legittima poiché, secondo lo statuto del partito, la richiesta di convocazione del direttivo politico e eventuali sanzioni avrebbero dovuto essere presentate e approvate dal presidente. «Ciotti ha chiesto la propria espulsione? Non mi sembra» ha detto l’avvocato.
Benoît Verger, avvocato dei Repubblicani, dopo aver ricordato il «grossolano errore» di Eric Ciotti nell’aver chiuso un accordo elettorale con RN «senza consultare» il direttivo, ha spiegato che Ciotti era «un iscritto alla pari di altri» e che, in quanto tale e secondo lo statuto, poteva essere espulso in base a una decisione presa durante una riunione del direttivo che poteva essere convocato dal presidente, ma anche da un quarto dei consiglieri nazionali. Dopo aver analizzato i documenti che avrebbero dovuto provare questo secondo tipo di convocazione il tribunale ha però dato ragione a Ciotti che ha commentato dicendo: «La giustizia si è pronunciata: sono il presidente dei Repubblicani: ciò che è stato fatto rivela il tentativo di una presa di potere che non ha alcuna base legale». Ciotti ha aggiunto che continuerà a guidare la campagna elettorale «per far trionfare l’alleanza delle destre e battere l’estrema sinistra che rappresenta un pericolo maggiore per il nostro paese».
I Repubblicani hanno già annunciato che 59 deputati uscenti su 61 saranno ricandidati alle legislative, a eccezione di Eric Ciotti e di Christelle D’Intorni, a sua volta favorevole all’alleanza con l’estrema destra. Hanno anche detto che ci sarà un candidato di LR contro Ciotti nella sua circoscrizione. Ma a sua volta Ciotti ha detto che presenterà circa 70-80 candidati «che porteranno i colori» della sua «famiglia politica» e che saranno sostenuti da RN. Non è chiaro che cosa succederà ora né chi sarà candidato ufficialmente con il nome del partito.
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