È stato trovato il relitto della nave su cui morì il celebre esploratore Ernest Shackleton
Ebbe un infarto nel 1922, mentre stava per iniziare un'altra spedizione in Antartide: la nave affondò in Canada nel 1962, quarant'anni dopo
Una squadra di ricerca della Royal Canadian Geographical Society ha annunciato di aver ritrovato il relitto della Quest, la nave su cui morì nel 1922 Ernest Shackleton, celebre esploratore dell’Antartide. Shackleton è ricordato principalmente per una sfortunata spedizione compiuta nel 1914 su un’altra nave, l’Endurance, che rimase intrappolata nei ghiacci marini e affondò prima ancora di arrivare sulle coste dell’Antartide, il continente più a sud del mondo. Nonostante le difficoltà Shackleton e tutto il suo equipaggio riuscirono a ritornare vivi a casa.
Shackleton morì alcuni anni dopo mentre si stava preparando a partire per un altro viaggio in Antartide, il 5 gennaio 1922. Si trovava sulla Quest, la nave scelta per la spedizione, ormeggiata in Georgia del Sud, uno sperduto arcipelago vicino all’Antartide. La Quest si era già rivelata piuttosto problematica: era relativamente piccola, poco manovrabile, e aveva numerosi problemi allo scafo e al motore. Ciononostante rimase in servizio per altri 40 anni, fino al suo naufragio nel 1962.
La Quest fu usata per operazioni di soccorso, viaggi di esplorazione e per la caccia alle foche. Affondò mentre navigava al largo delle coste del Labrador, in Canada, praticamente dall’altra parte del mondo rispetto alla Georgia del Sud, dopo essere rimasta intrappolata e schiacciata dal ghiaccio marino, una sorte simile all’altra nave di Shackleton, l’Endurance. Tutti i membri dell’equipaggio sopravvissero.
La nave è stata trovata il 9 giugno, dopo mesi di ricerche preparatorie a terra, e dopo 4 giorni di navigazione. Alcuni problemi tecnici coi sonar e con i sistemi idraulici della nave di ricerca, chiamata LeeWay Odyssey, l’avevano costretta a tornare in porto per alcune riparazioni, riducendo il tempo disponibile per le ricerche. Alla fine la Quest è stata trovata dopo 17 ore di ricerca continua con i sonar, poche ore prima della fine programmata della spedizione.
L’Endurance, la nave con cui Shackleton compì il suo viaggio più celebre, fu ritrovata nel mare di Weddell, in Antartide, nel 2022, più di cento anni dopo essere rimasta intrappolata nel ghiaccio marino (pack). La nave andò alla deriva insieme al ghiaccio per dieci mesi prima di rompersi e sprofondare.
L’equipaggio recuperò il possibile dalla nave prima che affondasse e stabilì un campo base lì, in mezzo al ghiaccio, lontano migliaia di chilometri dalle terre abitate più vicine, con temperature minime di -45 °C. Dopo cinque mesi, Shackleton organizzò un viaggio disperato con tre scialuppe, ma l’isola in cui sbarcarono dopo molte traversie era disabitata: Shackleton decise di spingersi oltre insieme a cinque uomini, lasciando lì il resto dell’equipaggio. Riuscì a tornare in Georgia del Sud, e quattro mesi più tardi salpò con una missione di recupero per il resto dell’equipaggio rimasto indietro. Li trovò ancora tutti vivi e relativamente in salute. Era il 30 agosto del 1916, erano passati 2 anni e 21 giorni dalla partenza dall’Inghilterra.
Alexandra Shackleton, nipote dell’esploratore, ha detto che il ritrovamento della Quest «è l’ultimo grande evento riguardante Shackleton. Non ce ne sarà un altro importante quanto questo». Ernest Shackleton è ancora oggi ricordato come un grande esempio di leadership nelle situazioni d’emergenza. Nonostante le condizioni critiche in cui si è svolta la maggior parte dei suoi viaggi, in realtà per lo più fallimentari, la morte di Shackleton stesso è considerata l’unica avvenuta a bordo di una nave comandata da lui.
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