Alla fine Lecce andrà al ballottaggio dopo il riconteggio dei voti che mancavano
Alla fine a Lecce servirà il ballottaggio, il 23 e il 24 giugno, per eleggere il prossimo sindaco. Lecce era l’unico capoluogo in cui si era votato alle amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno in cui lo scrutinio dei voti non si era concluso. Mancavano ancora circa 2.200 voti di 4 sezioni su 102, in cui erano state segnalate alcune incongruenze nei verbali redatti dai presidenti. Giovedì pomeriggio è terminato il riconteggio delle schede elettorali di queste 4 sezioni. Alla fine al ballottaggio andranno la candidata del centrodestra, Adriana Poli Bortone, che si è fermata al 49,95 per cento dei voti, mancando di pochissimo l’elezione al primo turno (le sarebbero serviti 24 voti in più per superare il 50 per cento), e il candidato del centrosinistra, il sindaco uscente Carlo Salvemini, che ha preso invece il 46,3 per cento.
Tra loro c’è una distanza di 1.680 voti: Poli Bortone ne ha presi 26.053, Salvemini 24.373. Al ballottaggio potrebbero essere decisivi i voti degli altri due candidati, che sommati hanno preso il 3,31 per cento. Le liste civiche di Alberto Siculella e Agostino Ciucci hanno ricevuto rispettivamente 890 e 837 voti. Giovedì Poli Bortone, già sindaca di Lecce dal 1998 al 2007, ha ripreso la campagna elettorale, parlando però in una conferenza stampa di «stranezze di queste elezioni, pensate che in alcune sezioni le schede nulle sfiorano il 10 per cento». Salvemini le ha risposto: «Non mi piace che venga suggerito che qualcosa di opaco sia accaduto nei seggi, ne va dell’immagine della nostra città».