Da dove riparte l’Italia agli Europei
È meno esperta rispetto alla squadra che tre anni fa vinse il torneo, i campioni d'Europa rimasti sono pochi – ma hanno ruoli importanti – ed è cambiato anche il modulo
La Nazionale italiana maschile di calcio giocherà sabato la sua prima partita agli Europei 2024 in Germania, contro l’Albania: in teoria è la partita meno impegnativa di un girone non facile, in cui ci sono anche Spagna e Croazia. Nonostante la vittoria nell’ultima edizione del 2021, la squadra allenata da Luciano Spalletti non è tra le favorite del torneo, secondo gli esperti appartiene semmai a squadre di seconda fascia che hanno qualche ambizione ma meno possibilità di arrivare in fondo al torneo. Nemmeno tre anni fa all’inizio del torneo l’Italia era favorita, ma quella squadra sembrava più strutturata e rodata: era sicuramente più esperta, a partire dalla coppia di difensori centrali composta da Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci.
L’Italia attuale è cambiata molto rispetto a quella che nel 2021 vinse contro l’Inghilterra la finale di Londra: fra i 26 convocati per la competizione solo nove facevano parte del gruppo campione d’Europa e il numero scende a 4-5 se si considerano solo i probabili titolari. È cambiato l’allenatore, con Spalletti che ha sostituito Roberto Mancini, lo staff tecnico e anche la figura di raccordo fra la squadra, gli allenatori e tutti gli altri (media, dirigenti, eccetera): allora era l’ex calciatore e commentatore sportivo Gianluca Vialli morto l’anno scorso, oggi è l’ex portiere di Juventus e Nazionale Gigi Buffon. È cambiato anche il modulo, cioè come l’Italia si metterà in campo.
Ma soprattutto non ci saranno alcuni dei giocatori che furono decisivi in quel torneo, né quelli che avevano la maggiore esperienza in partite internazionali, con la Nazionale e con i club: oltre a Bonucci e Chiellini non fanno più parte della squadra il centrocampista Marco Verratti, l’attaccante Lorenzo Insigne e il centravanti Ciro Immobile, che ha segnato 201 gol in Serie A ma che non è quasi mai riuscito a essere decisivo con l’Italia. Fra i convocati non ci sono neanche il terzino sinistro Leonardo Spinazzola, che giocò benissimo agli Europei del 2021 prima di infortunarsi durante la partita dei quarti di finale, né il suo sostituto Emerson Palmieri.
Il ricambio generazionale ha portato all’inserimento di giocatori che pur non essendo particolarmente giovani hanno un’esperienza limitata nelle partite internazionali: il numero di presenze medie con la Nazionale dei giocatori italiani è molto basso (21): nel torneo solo quello dei convocati della Repubblica Ceca è minore (15,9), mentre la Croazia avversaria del girone è la più esperta (45).
Questo porta con sé alcune incognite, relative alla capacità di alcuni giocatori dell’attuale squadra di adattarsi e rendere al meglio in una competizione così importante: dai difensori Alessandro Buongiorno, del Torino, e Riccardo Calafiori, del Bologna, agli interisti Federico Dimarco (laterale sinistro) e Davide Frattesi (centrocampista). Fra i campioni d’Europa nel 2021 troveranno più spazio Alessandro Bastoni e Bryan Cristante e manterranno un ruolo centrale il portiere del Paris-Saint Germain Gianluigi Donnarumma, capitano a 25 anni; il difensore del Napoli Giovanni Di Lorenzo; il centrocampista dell’Arsenal Jorginho, che continuerà ad avere compiti di organizzazione di gioco; Nicolò Barella e Federico Chiesa.
Barella è stato indicato dal sito di approfondimento sportivo The Athletic come la «stella» dell’Italia, il giocatore che può fare la differenza e creare occasioni da gol. Nel gruppo attuale è il giocatore che ha segnato più gol in Nazionale (9), ma sta recuperando da un piccolo infortunio muscolare che potrebbe condizionarlo, almeno nelle prime gare. Lo juventino Federico Chiesa era stato invece il più decisivo in attacco nel 2021, ma in questa stagione ha avuto un rendimento altalenante, anche per qualche problema di collocazione tattica (il ruolo in cui viene impiegato) che potrebbe riproporsi a questi Europei: è un attaccante esterno con caratteristiche molto peculiari.
A livello tattico molto probabilmente l’Italia di Spalletti giocherà con una difesa composta da tre giocatori, e schiererà un centravanti e due trequartisti o seconde punte a supporto: è un cambio non solo rispetto alla gestione di Roberto Mancini, ma anche rispetto al modulo utilizzato in gran parte delle qualificazioni. In entrambi i casi l’Italia giocava col 4-3-3 (quattro difensori, tre centrocampisti, tre attaccanti). Spalletti ha spiegato di voler cambiare in parte per andare incontro ai difensori a disposizione, per lo più abituati con i club a giocare con una difesa a tre (la usavano Juventus, Roma, Atalanta, Torino e Napoli, almeno per parte della stagione), ma anche per rendere il gioco più imprevedibile e l’assetto della squadra più mobile: nelle diverse fasi della partita il modulo della squadra potrebbe infatti cambiare e adattarsi alle situazioni e all’avversario.
Il riferimento offensivo sarà Gianluca Scamacca, attaccante dell’Atalanta che nella seconda metà della stagione ha mostrato in Serie A e in Europa League di essere in gran forma: da marzo ha segnato 12 gol in gol 18 partite giocate fra tutte le competizioni, aggiungendo continuità di rendimento alla grande qualità che gli era riconosciuta ma che non sempre riusciva a esprimere. Scamacca sembra poter risolvere il problema dell’attaccante centrale che è stata una costante degli ultimi anni della Nazionale italiana: dopo Immobile era stato provato l’italo-argentino del Genoa Mateo Retegui, che agli Europei in Germania dovrebbe essere una riserva.
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