I migliori d’Europa nell’atletica
Agli Europei l'Italia ha vinto più medaglie di tutti, e non era mai successo: alle Olimpiadi sarà più dura, ma ci sono molti atleti che possono sperare in ottimi risultati
Sono finiti mercoledì a Roma gli Europei di atletica e l’Italia ha chiuso in testa al medagliere, ha cioè ottenuto più medaglie di ogni altro paese: sono state ventiquattro, di cui 11 ori. È la prima volta che succede nella storia di questa competizione, iniziata nel 1934. L’Italia non ci era mai andata nemmeno vicina, arrivando al massimo quarta, mentre in questi campionati ha ottenuto risultati molto superiori alla concorrenza: la Francia, seconda, ha preso 16 medaglie, di cui 4 d’oro.
Gli Europei sono stati una conferma dell’ottimo momento della nostra atletica, probabilmente il migliore di sempre. Storicamente l’Italia non è mai stata tra le prime in questi sport, e la situazione era sembrata peggiorare dal 2010 in poi (una sola medaglia alle Olimpiadi di Londra nel 2012, nessuna a Rio nel 2016). Con cinque ori le Olimpiadi di Tokyo nel 2021 hanno segnato un’inversione di tendenza, confermata poi nelle manifestazioni successive. Rispetto ad allora il movimento sembra ulteriormente cresciuto, almeno nel numero degli atleti di alto livello che possono competere per un buon risultato.
Agli Europei di Roma, iniziati il 7 giugno con gare allo stadio Olimpico, i risultati sono stati notevoli: 11 ori, 9 argenti, 4 bronzi. In passato le medaglie erano state al massimo 12, a Spalato nel 1990, e gli ori (i primi posti), al massimo 5. L’Italia ha vinto con alcuni degli atleti che si erano già messi in mostra a Tokyo, come Marcell Jacobs nei 100 metri, la staffetta 4×100, Gianmarco Tamberi nel salto in alto, Antonella Palmisano nei 20 chilometri di marcia. Ma ha trovato anche nuovi protagonisti, come Nadia Battocletti, vincitrice dei 5.000 e 10.000 metri, Leonardo Fabbri nel getto del peso, Yeman Crippa nella mezza maratona e nella squadra della maratona a squadre, Sara Fantini nel lancio del martello, Lorenzo Simonelli nei 110 metri ostacoli.
Alcuni degli atleti che hanno conquistato una medaglia, come Simonelli, sono molto giovani e hanno molte prospettive di crescita: è il caso di Mattia Furlani e Larissa Iapichino nel lungo o di Luca Sito nei 400 metri. Durante i campionati complessivamente sono stati battuti undici record italiani (cioè sono state realizzate le migliori prestazioni di sempre da parte di italiani e italiane in 11 gare).
– Leggi anche: Mattia Furlani conta i centimetri che lo separano da una medaglia olimpica
Il presidente federale Stefano Mei ha sottolineato come circa la metà degli atleti italiani in gara sia arrivato in finale. In gran parte delle competizioni di atletica si disputano prima le batterie, poi spesso delle semifinali e infine le finali fra i migliori otto atleti: entrare in quest’ultimo gruppo è segno di un buon livello, per anni per gli italiani è stato quasi l’obiettivo massimo.
In una prima veloce analisi della buona situazione dell’atletica italiana Mei ha sottolineato l’aumento dei fondi concessi alla federazione (grazie ai risultati di Tokyo), passati da 5 a 9 milioni nel 2024, e lo sviluppo del progetto PISTA. Acronimo di Piano di Sviluppo del Talento, il progetto della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) istituisce una rete di osservatori e tecnici federali in tutto il territorio italiano e una collaborazione con oltre 100 società dilettantistiche per individuare giovani atleti con buone prospettive e aiutarli a realizzare al meglio il proprio potenziale.
Questi risultati sono stati raggiunti quando manca un mese e mezzo dall’inizio delle Olimpiadi di Parigi, l’appuntamento decisamente più importante per l’atletica. Sono stati ottenuti però in un contesto europeo: ai Giochi il livello di competizione sarà molto più alto e in alcune specialità, come quelle del mezzofondo (la corsa su distanze medio lunghe) il dominio degli atleti africani è consolidato.
Il direttore tecnico della nazionale azzurra Antonio La Torre ha detto: «Parigi sarà un altro sport», proprio per sottolineare il livello differente di prestazioni necessario per arrivare a medaglia. Ha però aggiunto che ritiene possibile ripetere o superare il numero di podi ottenuto a Tokyo (5, tutti ori). Jacobs dopo un paio d’anni di risultati deludenti e infortuni sembra essere tornato in forma al momento giusto; Tamberi nell’alto, Fabbri nel peso e Simonelli nei 110 ostacoli hanno prestazioni al livello dei migliori al mondo; Palmisano potrà difendere il titolo olimpico nella marcia, così come Massimo Stano, che sta recuperando da un infortunio. Ci sono buone speranze per i lunghisti Furlani e Iapichino, per Fantini nel martello, per le staffette di velocità (anche miste) e per il triplista Andy Diaz, cubano che ha ottenuto la cittadinanza a febbraio del 2023.