La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di mantenere invariati i tassi d’interesse
Mercoledì la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha annunciato di avere deciso di mantenere invariati i tassi di interesse sui propri prestiti, che quindi rimarranno in un intervallo compreso tra il 5,25 e il 5,5 per cento. I tassi di interesse sono quelli a cui le banche centrali prestano denaro alle altre banche, in pratica il costo del denaro: tra il 2022 e il 2023 la Federal Reserve li aveva aumentati in diverse occasioni per contenere l’inflazione.
Solitamente i tassi d’interesse vengono aumentati dalle banche centrali per tenere l’inflazione sotto controllo, perché aumentando il costo del denaro si riducono i fenomeni che portano a un aumento dei prezzi. Al momento l’inflazione statunitense risulta stabile, ma non ancora abbastanza in discesa perché la Federal Reserve torni a tagliare i tassi. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha detto che, in base alle previsioni economiche, entro la fine del 2024 potrebbe esserci un solo taglio dei tassi, invece delle tre riduzioni che erano state previste in precedenza.
La decisione della Federal Reserve è in controtendenza rispetto a quanto annunciato la settimana scorsa dalla Banca Centrale Europea, che invece ha promesso di ridurre i tassi di interesse, mettendo fine a un periodo di quasi due anni in cui prima li aveva aumentati in modo rapidissimo e poi tenuti ai loro massimi di sempre. Il motivo è che oggi nell’Eurozona il problema dell’inflazione sembra più o meno risolto, la crescita economica si è normalizzata e anzi dallo scorso anno è stata abbastanza modesta. Tra le grandi banche centrali finora avevano deciso un calo solo quella della Svizzera e quella del Canada.