Ucraina e Stati Uniti hanno firmato un accordo decennale di cooperazione in materia di sicurezza
Giovedì in Puglia i presidenti di Stati Uniti e Ucraina, Joe Biden e Volodymyr Zelensky, hanno firmato un accordo di cooperazione in materia di sicurezza nell’ambito della riunione del G7, la riunione dei capi di Stato e di governo delle sette più influenti democrazie del mondo. L’accordo, che durerà 10 anni, prevede che, in caso di attacco contro l’Ucraina, le parti debbano consultarsi entro 24 ore per concordare le misure difensive da adottare. Non impegna gli Stati Uniti a inviare proprie truppe in Ucraina.
Nel testo si legge inoltre che l’accordo «rappresenta un passo in avanti verso l’eventuale adesione dell’Ucraina alla NATO», l’alleanza militare composta da buona parte dei paesi occidentali. Sempre giovedì, Zelensky ha firmato anche un accordo bilaterale con il primo ministro giapponese Fumio Kishida: prevede un prestito all’Ucraina da 4,5 miliardi di dollari, e l’impegno a sostenere economicamente il paese nei prossimi dieci anni.
Inoltre, durante l’incontro del G7 di giovedì è stato formalizzato un accordo su cui negli ultimi giorni era già stata raggiunta un’intesa di principio: prevede la concessione di un grosso prestito da più di 50 miliardi di euro all’Ucraina, che servirà a finanziare la resistenza militare e la ricostruzione delle infrastrutture energetiche del paese, che da più di due anni combatte contro l’invasione dell’esercito russo. L’accordo era atteso, e sostenuto soprattutto dagli Stati Uniti: è stato raggiunto dai cosiddetti “sherpa”, i consiglieri diplomatici dei vari paesi che lavorano alla preparazione degli incontri istituzionali. Il prestito verrà finanziato usando in modo indiretto i beni “congelati” alla Russia in conseguenza delle sanzioni internazionali imposte dopo l’invasione dell’Ucraina.
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