Il governo islandese ha rinnovato la licenza dell’unica azienda che si occupa di caccia alle balene nel paese, tra varie proteste
Il governo islandese ha rinnovato per un anno la licenza di pesca alla Hvalur, l’unica azienda del paese che si occupa di caccia alle balene per fini commerciali. Al momento gli unici paesi al mondo che permettono la caccia alle balene sono Norvegia, Giappone e appunto l’Islanda, per cui è stata per secoli una parte importante dell’economia locale: la decisione tuttavia ha sollevato ampie critiche da parte delle associazioni animaliste, che denunciano da tempo come sia una pratica crudele e che non porta più alcun vero guadagno, anche a fronte di una domanda bassissima.
A gennaio la Hvalur aveva fatto domanda di rinnovo della sua licenza quinquennale per la caccia, scaduta alla fine del 2023. In base alla decisione del governo, la nuova licenza sarà valida solo per la stagione di caccia del 2024, che va da giugno a settembre, e permetterà all’azienda di cacciare fino a 128 balenottere comuni: 99 nel tratto di mare che separa il paese dalla Groenlandia, a ovest, e 29 in quello compreso tra l’Islanda e le isole Faroe (che come la Groenlandia fanno parte della Danimarca), a est.
La balenottera comune è il mammifero marino più grande dopo la balenottera azzurra, ed è considerato a rischio di estinzione dall’Unione mondiale per la conservazione della natura. Secondo il governo islandese, il rinnovo della licenza è in linea con il parere delle autorità marittime nazionali e internazionali, tiene in considerazione «fattori relativi alla tutela dell’ecosistema» e «riflette la crescente attenzione del governo all’uso sostenibile delle risorse».
Associazioni ambientaliste come la Humane Society International tuttavia hanno ricordato che per uccidere questi animali il più velocemente possibile vengono utilizzati arpioni a cui viene aggiunta una carica esplosiva che detona quando li colpisce: un metodo che anche in base a un rapporto indipendente commissionato nel 2022 dall’autorità islandese che si occupa di cibo e veterinaria prolunga la loro agonia e causa «immense sofferenze» agli animali.
Nel giugno del 2023 in effetti il paese aveva sospeso per due mesi la caccia alle balene in seguito all’indagine, secondo cui questi metodi non erano in linea con le leggi sulla tutela degli animali. Per la scorsa stagione l’Islanda aveva dato alla Hvalur il permesso di cacciare 161 balenottere: durante la stagione l’azienda disse di averne uccise in totale 24. La gran parte della carne di balena pescata in Islanda viene esportata in Giappone, che ha ripristinato la caccia alle balene nel 2019, dopo 33 anni di interruzione, e dove comunque i consumi sono in declino.
– Leggi anche: L’ultimo cacciatore di balene d’Islanda