Apple ha presentato i suoi piani per l’intelligenza artificiale

Il sistema Apple Intelligence integrerà diverse nuove funzioni negli iPhone, con una tecnologia che secondo l'azienda protegge la privacy degli utenti

Il CEO di Apple Tim Cook presenta Apple Intelligence (AP Photo/Jeff Chiu)
Il CEO di Apple Tim Cook presenta Apple Intelligence (AP Photo/Jeff Chiu)
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Lunedì alla Worldwide Developers Conference, il proprio evento annuale per annunciare agli sviluppatori i nuovi prodotti e le tecnologie a cui l’azienda sta lavorando, Apple ha annunciato che introdurrà negli iPhone varie nuove funzioni basate sulle intelligenze artificiali. Il nuovo sistema si chiamerà Apple Intelligence e includerà un grosso aggiornamento di Siri, l’assistente virtuale che la società ha introdotto nei propri smartphone più di un decennio fa, ma anche vari strumenti per correggere i testi man mano che li si scrive e generare immagini su richiesta.

Finora Apple aveva investito moltissimi soldi sullo sviluppo di tecnologie basate sull’AI ma non aveva mostrato di avere una strategia precisa. Aveva quindi dato l’idea di essere rimasta indietro rispetto a gran parte delle altre grandi aziende tecnologiche, a partire da Google e Microsoft, che a inizio anno ha superato proprio Apple diventando l’azienda tecnologica di maggior valore al mondo.

Nonostante sia arrivato con un po’ di ritardo, l’annuncio di Apple Intelligence è però stato accolto con entusiasmo alla conferenza. Una delle ragioni è che Apple è considerata una società che presta molta attenzione a fattori come la privacy e la sicurezza: come scrive il New York Times, questo vuol dire che «potrebbe fare più di qualsiasi altra azienda per aggiungere credibilità a una tecnologia per ora molto criticata sia per gli errori a cui è soggetta sia per il fatto che potrebbe contribuire al grande flusso di disinformazione già presente su internet».

Apple ha effettivamente sottolineato più volte che ha tenuto la privacy degli utenti al centro dei propri ragionamenti in tutte le fasi dello sviluppo di Apple Intelligence. Per esempio, l’elaborazione delle richieste (e quindi dei dati degli utenti) verrà svolta quando possibile sul loro iPhone e solo quando necessario, per via della grande potenza di calcolo richiesta, su una rete di server remoti pensata appositamente a questo fine. Secondo l’azienda questa rete non archivierà i dati che processa, che non saranno mai accessibili a nessuno, inclusa Apple stessa.

Da un punto di vista pratico Apple Intelligence permetterà di fare molte cose diverse, con l’ambizione di aiutare gli utenti di iPhone (circa 1,4 miliardi in tutto il mondo nel 2023) a scrivere messaggi, appunti ed email migliori, ma anche di riassumere i messaggi audio ricevuti e personalizzare maggiormente la propria esperienza. Per esempio, il sistema potrà determinare automaticamente se due appuntamenti in parti diverse della città si sovrappongono e quindi non è una buona idea fissarli entrambi in quel momento.

Ci sarà poi un grosso aggiornamento di Siri, l’assistente vocale che sugli iPhone esiste da anni ma ha tuttora alcuni grossi limiti. Apple Intelligence permetterà a Siri di eseguire azioni tra app, per esempio sarà possibile chiederle di trovare il link di una playlist ricevuta su iMessage e poi riprodurla su Spotify, una cosa che molti utenti chiedevano ma finora non era stata integrata.

Aggiungerà poi una nuova funzionalità di generazione di immagini detta Image Playground e migliorerà le funzioni dell’app Foto dell’iPhone per permettere di cancellare piccoli difetti nelle proprie foto o di cercare specifici oggetti e persone nel proprio archivio personale. Questa è una funzionalità che su iPhone esiste già, ma l’azienda dice che verrà ulteriormente migliorata.

Infine Apple ha stretto un accordo con OpenAI per far sì che tutti i propri utenti abbiano accesso gratuito al chatbot ChatGPT, tuttora considerato uno dei più avanzati nel settore.

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