Tre tifosi spagnoli sono stati condannati a otto mesi di carcere per gli insulti razzisti al calciatore del Real Madrid Vinícius Júnior
Lunedì un tribunale spagnolo ha condannato a otto mesi di carcere tre tifosi della squadra di calcio del Valencia per gli insulti razzisti che avevano rivolto contro il calciatore brasiliano del Real Madrid Vinícius Júnior durante una partita della Liga, la massima divisione del campionato di calcio spagnolo. Quella del tribunale di Valencia è la prima sentenza emessa per motivi legati al razzismo negli stadi, una questione di cui il calciatore brasiliano si era lamentato in più occasioni, compresa una discussa conferenza stampa lo scorso marzo.
Vinícius non è l’unico giocatore nero del Real Madrid, ma è il più bravo, quello più in vista e il più distinguibile in campo, anche per il suo stile di gioco spettacolare e per le sue esultanze creative, a cui talvolta il pubblico avversario risponde con insulti, interpretandole come provocazioni.
I fatti in questione riguardano la partita del 21 maggio del 2023 tra la sua squadra e quella di Valencia, che verso la fine fu sospesa per alcuni minuti proprio a causa di alcuni insulti razzisti rivolti contro Vinícius, tra cui «Mono», che in spagnolo vuol dire scimmia. Già all’arrivo del Real Madrid in molti avevano iniziato a urlare scimmia a Vinícius, e gli insulti erano poi proseguiti nel corso della partita e anche durante la sospensione. I tifosi della squadra avversaria che secondo Vinícius lo avevano insultato furono identificati in seguito a una denuncia della Liga: oltre alla condanna, i tre non potranno accedere agli stadi per due anni.
In un comunicato la Liga ha accolto con favore la sentenza, notando appunto che è «la prima condanna di questo tipo a essere emessa in Spagna, come conseguenza della denuncia della Liga in un tribunale, a cui si sono uniti la Federazione di calcio spagnola, il Real Madrid e, nelle ultime settimane, anche il suo giocatore». Proprio in seguito ai numerosi insulti rivolti a Vinícius negli stadi spagnoli la Liga aveva peraltro introdotto nuovi metodi di prevenzione e controllo: tra le altre cose aveva aumentato il numero dei suoi delegati tra gli spettatori negli stadi per individuare la provenienza di eventuali cori razzisti e aveva incoraggiato i club a usare più risorse per risolvere il problema.
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