A Modena il centrosinistra ha vinto di nuovo
E molto nettamente, confermando una storia di governo che dura da 79 anni: il nuovo sindaco sarà Massimo Mezzetti, che ha preso quasi il 64 per cento dei voti
Il centrosinistra ha vinto nettamente le elezioni amministrative a Modena, in Emilia-Romagna. Il nuovo sindaco sarà Massimo Mezzetti, del Partito Democratico, che ha 62 anni e che dal 2010 al 2020 era stato assessore regionale alla Cultura e alla Legalità e in passato aveva fatto parte di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL). Mezzetti era sostenuto da una coalizione che comprendeva anche Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione, +Europa e Italia Viva. Il Partito Democratico esprimeva anche il sindaco uscente, Gian Carlo Muzzarelli, in carica dal 2014.
Modena è amministrata dal centrosinistra da 79 anni. A queste elezioni la destra di governo (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) aveva puntato su Luca Negrini, imprenditore di 33 anni che fa parte di Fratelli d’Italia. Mezzetti ha preso quasi il 64 per cento dei voti, mentre Negrini circa il 28 per cento.
Il nome di Negrini era stato stabilito dalla coalizione di centrodestra a livello nazionale: in polemica con una scelta a suo avviso avvenuta «a tavolino», a marzo si era dimesso il coordinatore provinciale di Forza Italia, Piergiulio Giacobazzi, che a sua volta aspirava a fare il sindaco. Giacobazzi si era comunque candidato al consiglio comunale, con l’ipotesi di fare il vicesindaco in caso di vittoria del centrodestra.
La cultura è stato uno dei temi su cui hanno puntato di più entrambi i candidati. Un altro punto molto sentito è stata la gestione dei rifiuti, che anche secondo Mezzetti non è andata come avrebbe dovuto durante l’amministrazione del sindaco uscente Muzzarelli. Tuttavia per Negrini il problema più grave della città era rappresentato dalla sicurezza.