I risultati delle elezioni amministrative, città per città
Tutti i capoluoghi in cui si sa già chi sarà il nuovo sindaco e quelli che andranno al ballottaggio
Sabato e domenica si è votato per rinnovare i sindaci in circa 3.700 comuni e per eleggere il presidente e il consiglio regionale del Piemonte. Tra le città al voto c’erano anche 23 capoluoghi di provincia e 6 capoluoghi di regione: in alcune i nuovi sindaci sono stati eletti al primo turno e si sanno già, in altre nessun candidato ha preso almeno il 50 per cento dei voti e quindi si andrà al ballottaggio. Il voto dei comuni al ballottaggio è previsto tra due settimane, il 23 e il 24 giugno.
Piemonte
Alle elezioni in Piemonte come previsto ha vinto Alberto Cirio di Forza Italia, sostenuto dai partiti della destra di governo e confermato presidente per un secondo mandato consecutivo. Pur essendo un risultato previsto dai sondaggi è comunque notevole, perché è la prima volta negli ultimi 25 anni che vince la coalizione uscente. In base alle ultime proiezioni, Cirio ha preso circa il 56 per cento dei voti, mentre al secondo posto è arrivata Gianna Pentenero, assessora al Lavoro del comune di Torino sostenuta da una coalizione di centrosinistra con PD, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e +Europa, con il 33,5 per cento circa. Non era previsto il secondo turno di ballottaggio: quindi Cirio avrebbe vinto anche con un risultato inferiore al 50 per cento dei voti.
Firenze
A Firenze è certo che si andrà al ballottaggio tra Sara Funaro, sostenuta da una coalizione di centrosinistra, e Eike Schmidt, sostenuto da una coalizione di destra. Per il ballottaggio si voterà tra due settimane, il 23 e il 24 giugno. Funaro ha preso più del 43 per cento dei voti, mentre Schmidt è poco sotto al 33.
Funaro ha 48 anni, è del Partito Democratico, e finora è stata assessora della giunta uscente del sindaco Dario Nardella, con deleghe al Welfare, Sanità, Immigrazione e Istruzione. Schmidt invece è di origini tedesche ma l’anno scorso ha ottenuto la cittadinanza italiana, e in città è un personaggio molto noto e influente perché è stato direttore del più importante museo fiorentino e uno dei più importanti d’Italia, le Gallerie degli Uffizi, dal 2015 al 2023. Per il ballottaggio Funaro è considerata favorita, anche perché la città dal Dopoguerra a oggi è stata governata quasi ininterrottamente dalla sinistra o dal centrosinistra, ed è probabile che potrà contare sui voti che al primo turno sono andati ad altri candidati minori di centrosinistra.
Cagliari
A Cagliari le elezioni amministrative sono state vinte dal centrosinistra con Massimo Zedda, che era già stato sindaco della città per quasi due mandati tra il 2011 e il 2019. Negli ultimi 5 anni invece a Cagliari aveva governato una giunta di destra, guidata da Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, che era stato candidato presidente alle regionali di febbraio vinte poi dal centrosinistra con Alessandra Todde del Movimento 5 Stelle. Secondo le ultime proiezioni, Massimo Zedda ha preso circa il 60 per cento dei voti, contro il 34 per cento di Alessandra Zedda, consigliera regionale uscente di Forza Italia, sostenuta anche da Lega e Fratelli d’Italia più alcune liste regionali come il Partito Sardo d’Azione e i Riformatori Sardi.
Bari
A Bari ci sarà un ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Vito Leccese, sostenuto da PD e Europa Verde, e quello di centrodestra Fabio Romito. Il terzo candidato più votato è stato Michele Laforgia, sostenuto dal Movimento 5 Stelle e da Sinistra Italiana. Il Movimento 5 Stelle aveva deciso di non partecipare alle primarie con il PD dopo le inchieste giudiziarie che negli scorsi mesi avevano riguardato il comune di Bari, governato proprio dal PD con Antonio Decaro. Sia Leccese che Laforgia però si erano promessi sostegno a vicenda in caso di ballottaggio, e perciò l’esito del ballottaggio dovrebbe essere scontato.
Perugia
Ci sarà un ballottaggio tra la candidata di centrosinistra Vittoria Ferdinandi e quella di centrodestra Margherita Scoccia. La prima ha preso il 49 per cento, e la seconda il 48,2 per cento. Ferdinandi, 37enne candidata civica ma con posizioni radicali di sinistra, era sostenuta da un’ampia coalizione con PD, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e una parte di Italia Viva. Margherita Scoccia, di 45 anni, è invece l’assessora all’Urbanistica uscente di Fratelli d’Italia, ed era sostenuta da tutti i partiti della destra di governo.
Potenza
Alle elezioni comunali di Potenza, dove negli ultimi dieci anni ha governato Fratelli d’Italia, con Dario De Luca, e poi la Lega con Mario Guarente, ci sarà un ballottaggio tra Francesco Fanelli, candidato della destra, e Vincenzo Telesca, sostenuto da una coalizione di liste civiche. Il primo ha preso circa il 40 per cento, e il secondo circa il 32 per cento.
Bergamo
Le elezioni a Bergamo sono state vinte da Elena Carnevali, candidata del centrosinistra. Carnevali ha preso poco meno del 55 per cento: sarà la prima donna a diventare sindaca a Bergamo. Carnevali è un’ex deputata del Partito Democratico, che la sosteneva insieme a +Europa, Italia Viva e Alleanza Verdi e Sinistra. Il candidato della destra era invece l’avvocato Andrea Pezzotta, assessore all’Urbanistica tra il 2009 e il 2014, che ha preso circa il 42 per cento.
Campobasso
A Campobasso, capoluogo regionale del Molise, ha vinto Aldo De Benedittis, avvocato ed ex assessore al Bilancio nella giunta di centrodestra che governò la città dal 2004 al 2009: ha preso il 52 per cento, mentre Marialuisa Forte, dirigente scolastica sostenuta da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra, è al 32 per cento circa. Pino Ruta, sostenuto da liste civiche, circa il 15 per cento. Campobasso era governato dal Movimento 5 Stelle dal 2019, quando fu eletto Roberto Gravina, che però si dimise nel 2023 dopo essersi candidato alla presidenza della regione (perse e venne eletto in consiglio regionale).
Pesaro
Il nuovo sindaco di Pesaro sarà il candidato di centrosinistra Andrea Biancani, che era sostenuto da PD, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e 4 liste civiche. Il principale avversario di Biancani era Marco Lanzi, sostenuto dai partiti della destra di governo. Pesaro era stata governata dal centrosinistra anche negli ultimi dieci anni, durante i quali si erano alternate due giunte guidate da Matteo Ricci, del PD, che è stato invece eletto al Parlamento Europeo. Biancani ha preso più del 60 per cento dei voti, mentre Lanzi circa il 35 per cento.
Urbino
A Urbino, comune che fa provincia insieme a Pesaro, si andrà al ballottaggio: Maurizio Gambini, di centrodestra, ha preso quasi il 48 per cento, mentre Federico Scaramucci del centrosinistra quasi il 45.
Pescara
A Pescara ha vinto il sindaco uscente Carlo Masci, candidato di destra sostenuto dai partiti di governo, che ha preso poco più del 50 per cento. Il suo principale avversario, Carlo Costantini, sostenuto da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e due liste civiche, ha ottenuto circa il 34 per cento.
Livorno
A Livorno è già certo della rielezione il sindaco uscente Luca Salvetti, indipendente di centrosinistra sostenuto da Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra. Ha preso più del 51 per cento. Alessandro Guarducci, candidato della destra, ha preso circa il 22 per cento.
Prato
A Prato è stata eletta Ilaria Bugetti, sostenuta da un’ampia coalizione con dentro Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle. Ha preso più del 52 per cento, mentre Gianni Cenni, candidato della destra, ha preso circa il 41 per cento.
Modena
Massimo Mezzetti, candidato del centrosinistra, sarà il nuovo sindaco di Modena. Su queste elezioni c’erano molte attenzioni, perché Modena è amministrata da 79 anni dal centrosinistra e la destra aveva puntato molto su Luca Negrini, imprenditore 33enne che fa parte di Fratelli d’Italia, per cercare di cambiare la tendenza. Alla fine però Mezzetti ha preso quasi il 64 per cento dei voti, e Negrini circa il 28 per cento.
Avellino
Ci sarà un ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Antonio Gengaro (sostenuto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra), che ha ottenuto il 36,9 per cento, e la vicesindaca uscente Laura Nargi, sostenuta da tre liste civiche, che ha preso il 32,4 per cento. Il terzo candidato più votato, che non andrà quindi al ballottaggio, è stato il giornalista Pellegrino Genovese, di Forza Italia, che ha preso il 21,8 per cento. Fratelli d’Italia aveva invece proposto un proprio candidato, Modestino Maria Iandoli, storico dirigente di Alleanza Nazionale, che ha preso solo poco più del 4 per cento.
Pavia
A Pavia ha vinto con il 53 per cento Michele Lissia, candidato sostenuto da un’ampia coalizione di centrosinistra, mentre Alessandro Cantoni, sostenuto dai partiti della destra di governo, ha preso il 45 per cento. Pavia passa quindi al centrosinistra: il sindaco uscente, Fabrizio Fracassi, è della Lega ed era stato eletto nel 2019 con il sostegno di una coalizione di destra di cui facevano parte anche Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Sassari
Ha vinto il candidato di centrosinistra Giuseppe Mascia, che ha preso poco più del 50 per cento, in ampio vantaggio su Nicola Lucchi, sostenuto da liste civiche, e sul candidato del centrodestra Gavino Mariotti. Il sindaco uscente era Nanni Campus, sostenuto da liste civiche.
Lecce
A Lecce mancano ancora alcune sezioni da scrutinare, e al momento è in leggero vantaggio Adriana Poli Bortone, sostenuta da una coalizione di destra, che però è data a poco meno del 50 per cento. Il sindaco uscente Carlo Salvemini, di centrosinistra, è leggermente sotto: è dato a circa il 47 per cento. Se la situazione restasse così si andrebbe al ballottaggio, ma devono ancora essere assegnati circa 4mila voti che potrebbero fare una grande differenza.
Ascoli
Ad Ascoli è stato rieletto sindaco Marco Fioravanti di Fratelli d’Italia, con quasi il 75 per cento dei voti. Il candidato di centrosinistra Emidio Nardini, sostenuto tra gli altri da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, ha ottenuto invece il 25 per cento.
Caltanissetta
Anche Caltanissetta era governata dal Movimento 5 Stelle senza il sostegno di altri partiti. Il sindaco uscente però, Roberto Gambino, non sarà rieletto: a questa tornata elettorale è arrivato terzo dietro ai due che andranno al ballottaggio, cioè Walter Tesauro (sostenuto tra gli altri da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Democrazia Cristiana Sicilia Nuova) e Annalisa Petitto (civica sostenuta dal centrosinistra).
Rovigo
A Rovigo si andrà al ballottaggio, per poco: la candidata della destra Valeria Cittadin ha preso poco più del 49 per cento dei voti, mentre il sindaco uscente Edoardo Gaffeo il 28. Gaffeo era sostenuto dal Movimento 5 Stelle e due liste civiche; alle elezioni del 2019 fu sostenuto dal PD, che invece a questo giro sosteneva Franco Tosini, che ha superato di poco l’8 per cento. Vista la distanza tra i due candidati l’esito del ballottaggio al momento potrebbe sembrare scontato: Gaffeo però già nel 2019 vinse un po’ a sorpresa dopo aver preso solo il 25 per cento al primo turno.
Cremona
Anche a Cremona, in Lombardia, si andrà al ballottaggio tra il candidato sostenuto dalla coalizione di destra, Alessandro Portesani, e il candidato del centrosinistra Leonardo Virgilio, appoggiato dal PD e da tre liste civiche. La distanza tra i due candidati è minima: Portesani ha ottenuto poco più del 43 per cento dei voti, Virgilio poco meno del 42. Nel concreto tra loro c’è una distanza di circa 400 voti.
Biella
È stato eletto sindaco Marzio Olivero, sostenuto dalla coalizione di destra, con il 53,81 per cento dei voti, quasi 20 punti in più di Marta Bruschi, candidata di centrosinistra sostenuta da PD, M5S e AVS. Il sindaco uscente, Claudio Corradino della Lega, non poteva ricandidarsi perché aveva già fatto due mandati.
Vercelli
A Vercelli si andrà al ballottaggio: Roberto scheda, sostenuto da FdI, Lega e Forza Italia, ha preso quasi il 38 per cento, mentre Gabriele Bagnasco il 25,6. Quest’ultimo era sostenuto da PD e AVS, mentre il Movimento 5 Stelle presentava una propria candidata, Valentina Bruson, che ha preso il 2,27 per cento (cioè solo 467 voti). Anche Azione e Stati Uniti d’Europa (cioè la lista formata da Italia Viva e +Europa) sostenevano un proprio candidato, Fabrizio Finocchi, che ha superato il 5 per cento. Il sindaco uscente Andrea Corsaro, che nella scorsa giunta era stato sostenuto dai partiti di destra, si ricandidava con una propria lista civica e ha preso più del 10 per cento.
Verbania
Anche a Verbania il nuovo sindaco si saprà solo dopo il ballottaggio: Riccardo Brezza del centrosinistra (sostenuto tra gli altri da PD e M5S) ha preso il 37 per cento, mentre il candidato civico Giandomenico Albertella ha preso il 30. Non andrà al ballottaggio invece la candidata della destra Mirella Cristina (ha preso il 18,6 per cento). La sindaca uscente era Silvia Marchionini del PD.
Cesena
È stato eletto al primo turno Enzo Lattuca del centrosinistra, sostenuto da PD, M5S e AVS, oltre a diverse liste civiche. Ha vinto nettamente, prendendo il 65 per cento contro il 26 del principale sfidante, Marco Casali, sostenuto dalla destra.
Forlì
A Forlì, che fa provincia insieme a Cesena, è stato eletto al primo turno il candidato della destra Gian Luca Zattini, di poco: ha preso il 50,63 per cento dei voti, contro il 46,28 del candidato sostenuto da PD, M5S e AVS, Graziano Rinaldini.
Ferrara
Com’era prevedibile, a Ferrara è stato rieletto il sindaco uscente Alan Fabbri, della Lega e sostenuto anche dagli altri partiti della coalizione di destra. È un sindaco molto popolare, ha preso quasi il 58 per cento dei voti contro il 36 del principale sfidante, Fabio Anselmo, sostenuto da una coalizione di centrosinistra con PD e M5S.
Reggio Emilia
A Reggio Emilia è stato eletto Marco Massari, civico sostenuto da un’ampia coalizione di centrosinistra con PD, M5S, Europa Verde, Azione e Stati Uniti d’Europa. Ha preso il 56 per cento. La città è governata dal 1948 dalla sinistra o dal centrosinistra, e anche il sindaco uscente Luca Vecchi era del PD. Il candidato della destra Giovanni Tarquini ha preso il 33 per cento.
Vibo Valentia
A Vibo Valentia, in Calabria, si andrà al ballottaggio: Roberto Cosentino, che era sostenuto da una coalizione di centrodestra con dentro Forza Italia e Fratelli d’Italia (ma non la Lega), ha preso il 38 per cento; Francesco Romeo (sostenuto da PD e M5S) ha preso circa il 32 per cento.
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