I risultati delle elezioni europee in Italia
Fratelli d'Italia è primo partito, davanti al PD che è andato molto bene: è andato male invece il M5S e malino la Lega, che è il terzo partito della coalizione di destra dietro a Forza Italia
Lo scrutinio dei voti delle elezioni europee in Italia è praticamente finito: Fratelli d’Italia è primo partito con circa il 29 per cento, davanti al PD che è sopra al 24 per cento. Per entrambi è un risultato molto positivo. La Lega è stata superata da Forza Italia all’interno della coalizione di destra e ha quindi ottenuto un risultato un po’ deludente, nonostante sia riuscita a superare il 9 per cento dei voti, considerato l’obiettivo minimo.
È andato male invece il Movimento 5 Stelle, che è sotto al 10 per cento, mentre Alleanza Verdi e Sinistra ha ottenuto un risultato sorprendente, nettamente sopra le aspettative, visto che ha preso il 6,6 per cento. La presenza nelle liste di Ilaria Salis, detenuta ai domiciliari in Ungheria e di cui si è parlato molto in queste settimane, sembra aver avuto un ruolo su questo risultato: è stata votata da 170mila persone nelle due circoscrizioni in cui era candidata. Sia la lista Stati Uniti d’Europa di Matteo Renzi e Emma Bonino che Azione di Carlo Calenda non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 4 per cento, e quindi non eleggeranno europarlamentari.
Di fatto la pessima prestazione del M5S fa delineare un ritorno al bipolarismo, come ha fatto anche notare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il discorso con cui ha commentato la vittoria a queste elezioni.
Sabato e domenica si votava anche per le elezioni locali in circa 3.700 città, ma su questo non avremo altre notizie fino alle 14 di lunedì. Al momento ci si può basare solo sugli exit poll delle 23 usciti domenica (sono interviste fatte agli elettori all’uscita dai seggi). Secondo questi dati, che vanno presi con cautela perché potrebbero poi discostarsi dai dati reali, il centrosinistra è avanti a Perugia, così come a Bergamo dove potrebbe evitare il ballottaggio. È avanti anche a Firenze, ma la candidata del centrosinistra Sara Funaro e quello della destra Eike Schmidt andranno probabilmente al ballottaggio. A Cagliari invece il candidato del centrosinistra Massimo Zedda sembra poter vincere direttamente al primo turno, e con un margine piuttosto ampio.
A Potenza il candidato della destra Francesco Fanelli è molto avanti, così come a Pescara e a Campobasso, dove il candidato Aldo De Benedittis è dato tra il 49 e il 53 per cento (per vincere al primo turno deve superare il 50). A Bari Vito Leccese, sostenuto da Partito Democratico ed Europa Verde, viene accreditato di un 42-46 per cento dei voti, inferiore alla soglia del 50 per cento che gli garantirebbe di vincere al primo turno. Il candidato di centrodestra Fabio Romito è dato invece fra il 31 e il 35 per cento, quindi si potrebbe andare al ballottaggio.
Si votava anche in Piemonte per le regionali, e com’era prevedibile il governatore uscente Alberto Cirio è dato ampiamente in vantaggio: gli exit poll lo danno tra il 50 e il 54 per cento, mentre Gianna Pentenero (sostenuta da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Stati Uniti d’Europa) è data tra il 34 e il 38 per cento. Non è previsto ballottaggio, e perciò Cirio dovrebbe essere eletto senza problemi.