In India è iniziato il terzo governo consecutivo di Narendra Modi
Che ha prestato giuramento come nuovo primo ministro e a questo giro dovrà tenere conto delle richieste dei suoi principali alleati per mantenere la maggioranza in parlamento
Domenica Narendra Modi ha iniziato ufficialmente il suo terzo mandato come primo ministro dell’India, prestando giuramento a New Delhi. È il terzo mandato consecutivo di Modi, che negli ultimi dieci anni ha guidato il paese in maniera sempre meno democratica. Prima di lui solo Jawaharlal Nehru, erede politico di Gandhi e primo primo ministro indiano, era stato eletto per tre mandati di seguito, governando in tutto per 17 anni.
Per la prima volta, però, il partito di Modi non può contare su una maggioranza assoluta in parlamento, e nel nuovo governo dovrà dare più spazio alle richieste degli alleati. Venerdì, in occasione della cerimonia con cui è stato formalmente scelto come nuovo primo ministro dalla coalizione di partiti che lo sostiene, ha già mostrato un atteggiamento più umile rispetto al passato. Tra le altre cose, nel suo discorso non ha parlato di sé stesso in terza persona come era solito fare, e ha aspettato che i leader dei due principali partiti suoi alleati fossero al suo fianco prima di farsi mettere al collo la tradizionale collana di fiori celebrativa.
Modi ha 73 anni ed è il leader del partito conservatore e nazionalista induista Bharatiya Janata Party (BJP). Alle lunghissime elezioni per il rinnovo dei 543 membri della camera bassa del parlamento, iniziate ad aprile e terminate il primo giugno, il BJP è stato nettamente il partito più votato e ha ottenuto 240 seggi. È però stato un risultato deludente rispetto al passato: per ottenere la maggioranza assoluta gliene sarebbero serviti 272.
Il BJP ha potuto comunque creare facilmente un governo perché complessivamente la sua coalizione, l’Alleanza nazionale democratica, si è aggiudicata 293 seggi. Per questo terzo mandato Modi dovrà però fare i conti con la maggiore rilevanza dei suoi alleati, come il partito nazionalista Telugu Desam (TDP) e il populista Janata Dal: entrambi sono partiti regionali, il TDP è legato allo stato meridionale dell’Andhra Pradesh, mentre il Janata Dal a quello orientale del Bihar. Non si sa ancora quali concessioni siano state fatte da Modi ai propri alleati in cambio del loro sostegno.
Insieme a Modi hanno prestato giuramento come ministri anche gli altri membri del nuovo governo. Il BJP controllerà i ministeri più importanti: Difesa, Esteri, Interno e Finanze. Complessivamente i ministri del nuovo governo sono 72.
Alla cerimonia di insediamento del nuovo governo erano presenti i capi di stato di alcuni paesi vicini all’India, come il Bangladesh, il Nepal, lo Sri Lanka e le Maldive. Per l’occasione più di 2.500 poliziotti sono stati in servizio attorno al Rashtrapati Bhavan, la residenza presidenziale indiana, e New Delhi è stata resa una no-fly zone per ragioni di sicurezza.
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