Il ritorno di Will Smith, dopo la storiaccia dello schiaffo
Sta per uscire il nuovo film della saga di “Bad Boys” e l'attore sta sfruttando l'occasione per riabilitarsi agli occhi dell'opinione pubblica dopo due anni di marginalizzazione nell'industria cinematografica
Giovedì prossimo uscirà al cinema Bad Boys: Ride or Die, il secondo film con Will Smith a essere distribuito da quando l’attore diede uno schiaffo in diretta mondiale al presentatore Chris Rock durante la cerimonia dei premi Oscar del 2022. Dopo quell’episodio, anche dopo l’uscita di Emancipation – Oltre la libertà avvenuta alcuni mesi dopo, Smith fu marginalizzato dall’industria di Hollywood e ridusse al minimo le sue apparizioni pubbliche, mantenendo un profilo molto basso e parlando soltanto di rado dell’accaduto.
Di recente però la situazione è cambiata: Smith è tornato a farsi vedere pubblicamente, partecipando a interviste ed eventi promozionali. C’entra sicuramente la necessità di promuovere il film, ma secondo diversi addetti ai lavori Smith starebbe sfruttando questa coincidenza per riabilitarsi presso l’opinione pubblica.
All’inizio della settimana è stato ospite del Tonight Show condotto da Jimmy Fallon, uno dei late show più famosi negli Stati Uniti, insieme a Martin Lawrence, attore e coprotagonista di Bad Boys.
Ad aprile si era esibito durante il festival californiano di Coachella, cantando la canzone che dà il titolo al primo film di un’altra saga famosa in cui ha recitato, Men in Black, uscito nel 1997.
Parlando di questo rinnovato presenzialismo di Smith, il critico cinematografico del New York Times Marc Tracy ha scritto che «l’industria cinematografica osserverà attentamente come si comporta per vedere se il pubblico è pronto a dare il bentornato a Smith dopo un evento così scioccante e ignominioso da aver ottenuto un nome proprio: the Slap». Significa “lo Schiaffo”.
Diversi critici hanno notato come, negli ultimi tempi, Smith abbia utilizzato a proprio vantaggio l’episodio dello schiaffo a Rock. Lo stesso trailer di Bad Boys: Ride or Die gioca molto su questo aspetto: in una delle scene, Smith viene schiaffeggiato da Lawrence, che lo definisce un «cattivo ragazzo», citando il titolo del film e riprendendo in maniera evidente quella vicenda.
Alcuni addetti ai lavori hanno notato inoltre come ripresentarsi nel ruolo di Mike Lowrey, il personaggio che interpreta in Bad Boys, sia stata una mossa piuttosto azzeccata: si tratta di una saga iniziata quasi trent’anni fa, e che negli anni ha appassionato milioni di spettatori di età diverse. «È stato intelligente realizzare un film che fa parte di un franchise, che la gente conosce e che il suo pubblico, i suoi fan più accaniti, desiderano», ha detto al New York Times Fred Cook, esperto di media e docente della University of Southern California.
Tom Shone ha scritto sul Guardian che «il film rappresenta un tentativo vigoroso da parte di Smith di puntellare e proteggere le fondamenta della sua comunità di fan, il solido nucleo che ama le commedie d’azione», che a suo dire sarebbe meno propenso a rimanere turbato dal comportamento alla cerimonia agli Oscar di due anni fa.
Durante la cerimonia, Smith schiaffeggiò violentemente Rock per via di una sua battuta sui capelli di sua moglie Jada Pinkett Smith, che soffre di alopecia, una malattia che ne causa la perdita. Smith tornò poi al suo posto insultando Rock e intimandogli di non pronunciare il nome di sua moglie, tra lo stupore e l’imbarazzo dei presenti, Rock compreso. Più tardi, nella stessa serata, Smith vinse il premio come migliore attore, scusandosi in lacrime nel suo discorso per quanto accaduto.
L’assenza dai contesti pubblici che Smith ha mantenuto fino a qualche mese fa è una strategia abbastanza frequente nel mondo dello spettacolo statunitense in casi come questi, in cui un attore o un’attrice finisce in mezzo a uno scandalo o viene accusato di qualcosa. È normale insomma che ci sia un ritiro dalle scene per un tempo che dipende dalla gravità dell’evento, che i contratti della persona interessata vengano risolti e che solo dopo un po’ venga organizzata una sorta di ritorno, aspettando che l’opinione pubblica si sia dimenticata in parte delle vicende e che sia pronta al “perdono”.
Passarono diversi mesi prima che Smith si pronunciasse direttamente sull’accaduto: lo fece nel luglio di quell’anno, quando caricò sul suo canale YouTube un video di scuse in cui compariva vestito da tennis, più o meno come Richard Williams, il personaggio da lui interpretato in Una famiglia vincente, il film sul padre e allenatore delle sorelle tenniste Venus e Serena Williams. Il video non fu recepito benissimo e a molti commentatori sulla stampa specializzata americana diede l’impressione di una scusa a metà, di un tentativo di sviare le polemiche.