Israele ha prolungato di 45 giorni la chiusura di Al Jazeera nel suo territorio

Uno studio televisivo di Al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania (AP Photo/Nasser Nasser)
Uno studio televisivo di Al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania (AP Photo/Nasser Nasser)

Il ministro delle Comunicazioni di Israele Shlomo Karhi ha prolungato di 45 giorni l’interruzione di tutte le attività dell’emittente televisiva internazionale Al Jazeera – parzialmente finanziata dallo stato del Qatar – in territorio israeliano. La chiusura di Al Jazeera in Israele era stata approvata il 5 maggio e doveva scadere il 9 giugno, ovvero 35 giorni dopo: la nuova scadenza sarà a luglio, ed è possibile che sia prorogata nuovamente.

Al Jazeera è uno dei più seguiti media al mondo e uno dei pochi media rimasti operativi nella Striscia di Gaza, invasa ormai da mesi dall’esercito israeliano. Non è un’entità unica: ha sia un canale in lingua araba che uno in inglese (i due maggiori), che hanno dirigenze, giornalisti, uffici e programmi diversi. Pur affermando di seguire la stessa linea editoriale, usano toni e approcci anche molto differenti. Da quando è stata fondata (in Qatar, nel 1996) è stata al centro di numerose polemiche: negli anni ha guadagnato credibilità e influenza, certificata tra l’altro da alcuni premi internazionali per alcuni suoi servizi, ma al contempo è stata spesso accusata di avere un approccio più benevolo nei confronti del Qatar, che la finanzia parzialmente, e più in generale dei movimenti islamisti, anche radicali.

Da diversi mesi il governo israeliano la attaccava accusandola, spesso in maniera molto generica, di parteggiare per Hamas nella guerra in corso nella Striscia di Gaza, ma aveva a lungo evitato misure così drastiche. La legge che ne ordina la chiusura prescrive che il canale tv di Al Jazeera non sia più visibile in Israele e che i suoi siti non siano più raggiungibili. Nella legge inoltre viene ordinata la chiusura degli uffici israeliani di Al Jazeera e la confisca di tutte le attrezzature utilizzate dal suo personale israeliano, tranne telefoni e computer.

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