La polvere sulle auto dopo la pioggia arriva dal Sahara
È di certo il caso di quella trovata da molte persone che abitano a Torino, Milano e altre città del nord Italia nel weekend
Nel corso del weekend è piovuto in varie città italiane del nord Italia: dopo la pioggia, su molte automobili parcheggiate per strada è rimasta della polvere giallastra. Proviene dal deserto del Sahara, è stata trasportata sull’Italia da una perturbazione proveniente dall’oceano Atlantico ed è caduta con le precipitazioni. È un fenomeno tutt’altro che raro: nei deserti ci sono grandi quantità di sedimenti leggeri e secchi, polveri appunto, che possono essere sollevate dal vento fino a migliaia di metri d’altezza e poi trasportate oltre mari e oceani, rendendo il cielo giallastro e causando alcuni altri effetti.
Ad esempio, come ha spiegato su X il meteorologo del CNR Giulio Betti, possono favorire la produzione di fulmini durante i temporali: succede se ci sono moti di masse d’aria verticali che fanno collidere le particelle di polvere che, sfregando tra loro, si caricano elettricamente.
Dal solo Sahara, che è il deserto più grande del mondo, proviene più di metà della polvere presente nell’atmosfera della Terra. A seconda delle stagioni dell’anno, che influenzano le direzioni dei venti, le sue polveri sono trasportate in diverse direzioni. Di solito l’inizio della primavera è il periodo in cui succede che arrivino in Europa, anche più a nord delle Alpi.
Diversamente da quanto si potrebbe pensare non si tratta di sabbia, ma appunto di polvere. I granelli di sabbia infatti sono troppo pesanti per essere sollevati all’altezza delle correnti atmosferiche, mentre la polvere è fatta di particelle molto più piccole. Si accumulano nelle zone pianeggianti dei deserti, dove magari anticamente si trovavano dei laghi, come la depressione Bodélé, nel nord del Ciad.
Il trasporto di polvere del Sahara sugli altri continenti e nell’oceano ha anche degli effetti positivi. Ad esempio, nell’Atlantico concima il fitoplancton, cioè i microrganismi vegetali che vivono negli strati superficiali delle acque marine. In questo modo contribuisce alla vita negli oceani, perché il fitoplancton è alla base della catena alimentare marina. Inoltre il fitoplancton assorbe anidride carbonica, il principale gas serra causa del cambiamento climatico, dall’atmosfera. Tuttavia, sempre nell’ambito del cambiamento climatico, la polvere contribuisce alla fusione dei ghiacci di montagna quando si deposita sulle cime delle Alpi.
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Secondo le analisi meteorologiche ci saranno precipitazioni temporalesche su Lombardia, Veneto e altre zone dell’Italia settentrionale anche lunedì 10 giugno.