L’ONU inserirà Israele e Hamas nella lista dei paesi e delle organizzazioni che violano i diritti dei bambini

Il segretario delle Nazioni Unite, Antonìo Guterres, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza, aprile 2024 (AP Photo/Yuki Iwamura, File)
Il segretario delle Nazioni Unite, Antonìo Guterres, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza, aprile 2024 (AP Photo/Yuki Iwamura, File)

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha annunciato che inserirà Israele, Hamas e il Jihad Islamico, il secondo gruppo armato più grande della Striscia di Gaza, nella lista dei paesi e delle organizzazioni che violano i diritti dei bambini nelle zone di guerra.

La lista viene presentata ogni anno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’organo più importante dell’ONU: è un elenco che menziona i gruppi che secondo le Nazioni Unite sono coinvolti in «uccisioni e mutilazioni di bambini, stupri e altre forme di violenza sessuale perpetrate contro bambini, attacchi a scuole, ospedali e persone che necessitano di protezione». Non è chiaro per quali di queste violazioni siano accusati Hamas e Israele. La versione aggiornata della lista, relativa al 2023, sarà diffusa il 14 giugno.

Stéphane Dujarric, uno dei portavoce dell’ONU, ha detto che venerdì Guterres ha comunicato la decisione a Gilad Erdan, ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, con una telefonata. In un’intervista data al New York Times, Dujarric ha detto che la chiamata «è una cortesia che viene fatta ai paesi recentemente elencati», per avvisarli ed evitare fughe di notizie.

Erdan ha pubblicato alcune parti della telefonata in un video condiviso su X (Twitter), in cui ha definito l’inserimento di Israele nella lista una «decisione immorale» che «premia i terroristi».

Anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che, inserendo Israele nell’elenco, «le Nazioni Unite si sono messe oggi sulla lista nera della storia». A maggio l’ONU aveva detto che almeno 7.797 bambini erano stati uccisi durante la guerra a Gaza, basandosi sui dati relativi ai corpi identificati forniti dal ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas.

Nel 2023 anche la Russia era stata inserita nella lista, a causa degli attacchi compiuti contro scuole e ospedali in Ucraina.