La commissione elettorale del Ruanda ha annullato la candidatura di Diane Rwigara, una delle principali oppositrici del presidente autoritario Paul Kagame
Giovedì la commissione elettorale del Ruanda, un paese dell’Africa occidentale, ha annullato la candidatura dell’attivista Diane Rwigara, leader del partito People Salvation Movement (PSM) e considerata una delle principali oppositrici di Paul Kagame, il presidente che governa in modo autoritario il paese dal Duemila.
La commissione ha spiegato che la candidatura di Rwigara è stata annullata per vari difetti di forma: non avrebbe presentato la documentazione necessaria per dimostrare di essere nata in Ruanda e di non avere precedenti penali. Inoltre, secondo il presidente della commissione Oda Gasinzigwa, Rwigara non disporrebbe dell’appoggio necessario per candidarsi, dato che non sarebbe riuscita a raccogliere almeno 12 firme in 8 distretti del Ruanda.
In un’intervista data all’emittente britannica BBC, Rwigara ha smentito tutte le motivazioni addotte dalla commissione. La candidatura di Rwigara fu annullata anche prima delle elezioni del 2017, sempre per motivi tecnici. Poco dopo le elezioni era stata incarcerata, insieme alla madre e alla sorella, per evasione fiscale e incitamento all’insurrezione: rimasero in carcere per più di un anno, prima di essere assolte nel dicembre 2018. Rwigara ha sempre respinto le accuse nei suoi confronti, ritenendole politicamente motivate.
Kagame ottenne il potere in Ruanda dopo il drammatico periodo del genocidio avvenuto nel paese nel 1994. Era al comando della milizia che depose il governo che guidava il genocidio, e per questo parte della popolazione continua a considerarlo una specie di “salvatore” del paese. Nel corso degli anni ha stretto molti legami con i governi occidentali, ma è da tempo accusato di autoritarismo e di violazione dei diritti umani. Da quando sono riprese le elezioni, nel 2003, Kagame ha sempre ottenuto più del 90 per cento di voti. Secondo diverse testimonianze e ricostruzioni, inoltre, non sarebbe corretto attribuirgli il merito della fine dei massacri.
Le elezioni in Ruanda si terranno il 25 luglio, e venerdì prossimo sarà presentata la lista ufficiale dei candidati: è praticamente certo che a vincere sarà di nuovo Kagame. Oltre alla sua candidatura la commissione ha accettato quelle di Frank Habineza, del Partito Democratico Verde, e di Philippe Mpayimana, che invece si è candidato come indipendente.
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