António Guterres ha paragonato gli esseri umani al meteorite che provocò l’estinzione dei dinosauri
Per il segretario generale dell'ONU le attività umane hanno «un impatto gigante» sul riscaldamento globale e distruttivo per il pianeta
Mercoledì durante un discorso tenuto all’American Museum of Natural History di New York il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha paragonato gli esseri umani al meteorite che circa 66 milioni di anni fa cadde sulla Terra, causando molto probabilmente l’estinzione dei dinosauri. Per Guterres le attività umane, e in particolare l’industria dei combustibili fossili, «stanno facilitando la distruzione del pianeta», un po’ come quel meteorite fu uno degli eventi più catastrofici nella storia della Terra.
Nel suo discorso a New York Guterres ha presentato i nuovi dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), in base ai quali c’è l’80 per cento delle probabilità che in almeno uno dei prossimi cinque anni le temperature medie globali supereranno di 1,5 °C quelle del livello pre-industriale. Non è un dato sorprendente: il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato anche in seguito a “El Niño”, cioè l’insieme di fenomeni atmosferici che si verifica periodicamente nell’oceano Pacifico, influenza buona parte del clima del pianeta e contribuisce a un aumento della temperatura media globale.
Secondo Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra, il maggio del 2024 inoltre è stato il dodicesimo mese consecutivo ad aver battuto i record degli stessi mesi del periodo precedente. La temperatura media globale in questo periodo, secondo Copernicus, è stata di 1,63 °C più alta rispetto al periodo pre-industriale, quello generalmente compreso tra il 1850 e il 1900.
Per Guterres questi dati confermano che le attività umane sono tanto pericolose per il pianeta quanto il meteorite che provocò l’estinzione dei dinosauri. Nel suo discorso ha detto:
Come il meteorite che provocò l’estinzione dei dinosauri, noi stiamo avendo un impatto gigante. Nel caso del clima noi non siamo i dinosauri, siamo la meteora. Non solo siamo in pericolo, noi siamo il pericolo.
L’obiettivo più ambizioso per contrastare il riscaldamento globale ed evitare conseguenze catastrofiche per la vita umana sul pianeta è quello fissato dall’accordo di Parigi sul clima del 2015: limitare l’aumento delle temperature medie entro 1,5 °C rispetto al periodo pre-industriale. Ciononostante il riscaldamento del pianeta provocato dalle attività umane è diventato sempre più evidente negli ultimi anni: è da dieci anni che le temperature medie globali annuali sono superiori ai livelli pre-industriali di almeno 1 °C, e al contempo fenomeni meteorologici estremi, come lunghi periodi di siccità, ondate prolungate di calore e alluvioni disastrose, sono già diventati più frequenti e intensi.
Per Guterres tuttavia «noi siamo anche la soluzione», e parte della soluzione, a suo avviso, comprende tassare maggiormente e vietare di fare pubblicità all’industria dei combustibili fossili, che ha definito «Il Padrino del caos climatico», citando il noto film di Francis Ford Coppola. Il segretario dell’ONU ha paragonato petrolio, gas naturale e carbone ad altri prodotti dannosi per la salute delle persone, come il tabacco, e ha invitato le aziende che se ne occupano a «smettere di agire come facilitatori della distruzione del pianeta».
L’obiettivo di rispettare il limite di 1,5 °C «è appeso a un filo», ha ricordato Guterres, e le emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane dovrebbero calare globalmente del 9 per cento ogni anno fino al 2030 per fare in modo che possa essere rispettato: «anche se si avessero emissioni zero domani, uno studio recente ha evidenziato che il caos climatico costerà ancora almeno 38mila miliardi all’anno entro il 2050».
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