Nelle Filippine centinaia di persone hanno dovuto lasciare le proprie case a causa dell’eruzione del vulcano Kanlaon

Abitanti delle zone evacuate si registrano in un centro di accoglienza allestito in una scuola, a Canlaon (EPA/CCLGU-PIO/HANDOUT)
Abitanti delle zone evacuate si registrano in un centro di accoglienza allestito in una scuola, a Canlaon (EPA/CCLGU-PIO/HANDOUT)

Le autorità delle Filippine hanno ordinato l’evacuazione di quattro centri abitati vicino al vulcano Kanlaon, che lunedì ha eruttato generando una colonna di fumo e polvere alta cinque chilometri. Al momento non sono stati segnalati feriti né dispersi. L’agenzia per la gestione delle emergenze della provincia di Negros occidentale (una delle due in cui si trova il vulcano) ha detto che martedì mattina 1.500 persone avevano lasciato le proprie case. L’eruzione è avvenuta lunedì sera ed è durata sei minuti.

Nelle oltre 7.600 isole che compongono l’arcipelago delle Filippine, nell’Asia meridionale, c’è una ventina di vulcani attivi: il Kanlaon è uno di quelli che erutta più frequentemente.

Le autorità filippine hanno detto che è possibile che il vulcano erutti ancora, e che nei corsi d’acqua attorno a esso si verifichino esondazioni, frane di fango e altri rischi. In buona parte dell’isola di Negros, dove si trova il vulcano, si è sentito odore di zolfo, e l’Istituto di vulcanologia e sismologia delle Filippine ha consigliato di indossare una mascherina per evitare di inalare gas solforosi e ceneri vulcaniche.

Decine di voli sono state cancellate in diversi aeroporti del paese, incluso quello della capitale Manila.