In Iran l’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad si è candidato alle elezioni presidenziali del 28 giugno

Mahmoud Ahmadinejad, con in mano un documento d'identità, nella sede del ministero dell'Interno iraniano per registrare la sua candidatura alle elezioni presidenziali, il 2 giugno 2024 (AP Photo/Vahid Salemi)
Mahmoud Ahmadinejad, con in mano un documento d'identità, nella sede del ministero dell'Interno iraniano per registrare la sua candidatura alle elezioni presidenziali, il 2 giugno 2024 (AP Photo/Vahid Salemi)

L’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si è candidato alle elezioni presidenziali che si terranno nel paese il 28 giugno per sostituire il presidente Ebrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero il 19 maggio. Ahmadinejad fu presidente per due mandati consecutivi dal 2005 al 2013: appartiene agli ultraconservatori, una delle due correnti principali della politica iraniana, di cui fa parte anche la Guida suprema Ali Khamenei (la principale figura politica e religiosa del paese).

Per poter effettivamente partecipare alle elezioni la sua candidatura dovrà comunque essere approvata dal Consiglio dei guardiani, un organo composto da 12 giuristi che si occupa anche di vigilare sulla compatibilità delle leggi con la Costituzione e con la religione islamica. Per le elezioni del 2017 il Consiglio aveva respinto la candidatura di Ahmadinejad. Oltre ad Ahmadinejad si sono presentati come candidati anche Ali Larijani, ex presidente del parlamento iraniano, considerato l’unico candidato dei moderati (l’altra principale corrente politica iraniana) con qualche possibilità di vittoria, e l’ultraconservatore Saeed Jalili, ex viceministro degli Esteri e capo dei negoziatori per l’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano.

Ahmadinejad fu un presidente conservatore e fortemente populista. Il suo periodo al governo fu caratterizzato da un’intensificazione dello scontro con i paesi occidentali e con Israele, con dichiarazioni molto aggressive da parte di Ahmadinejad, e da una forte inflazione (l’Iran è da anni in grosse difficoltà economiche, anche a causa delle sanzioni imposte dai paesi occidentali). In occasione della sua rielezione, nel 2009, nella capitale Teheran nacque uno degli ultimi grandi movimenti di protesta in Iran, secondo cui le elezioni erano state manipolate per far vincere Ahmadinejad.