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  • Lunedì 3 giugno 2024

La vita di Franz Kafka è lunga 1933 pagine, note escluse

Per il centenario della morte del grande scrittore – oggi – è stata tradotta anche in italiano l’imponente e dettagliata biografia di Reiner Stach

I tre volumi della biografia di Franz Kafka scritta da Reiner Stach nell'edizione italiana appoggiati su un tavolo: si nota la loro notevole mole complessiva
I tre volumi della biografia di Franz Kafka scritta da Reiner Stach nell'edizione italiana (ll Saggiatore)
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In un certo senso la storia di Franz Kafka è continuata per molto tempo dopo la sua morte a 40 anni, cent’anni fa. I suoi tre romanzi e la gran parte delle sue opere più brevi furono pubblicate postume e ci volle un po’ perché il suo nome venisse conosciuto in tutto il mondo come quello di uno dei più grandi autori della storia della letteratura, noto al punto da trasformarsi in un aggettivo. In varie lingue la parola “kafkiano” descrive una situazione assurda e angosciante in cui ci si sente impotenti e confusi, come succede a Josef K. del processo, giudicato da un tribunale imperscrutabile per un’accusa che nessuno conosce e in base a leggi ignote, o a Gregor Samsa della metamorfosi, che si risveglia trasformato in un insetto.

L’originalità delle sue opere, la forza del loro immaginario e insieme la difficoltà di interpretarle hanno reso Kafka uno degli autori più influenti sulla cultura dell’ultimo secolo. Per questo è abbastanza stupefacente che fino a poco tempo fa tra i numerosissimi libri su Kafka mancasse una biografia completa e accurata. A rimediare è stato Reiner Stach, studioso tedesco dell’opera kafkiana che ha dedicato 18 anni della sua vita a quest’impresa: la sua biografia in tre volumi, intitolata semplicemente Kafka, è lunga 1933 pagine nell’edizione italiana da poco pubblicata dal Saggiatore, escludendo note e bibliografia.

Nell’introduzione Stach descrive l’«opprimente sensazione» di chi cercava «un po’ di bibliografia alla lettera K», trovando «per metri e metri, Kafka» nella forma di  «manuali e commenti al testo, raccolte di saggi, bibliografie paurosamente estese e ciononostante superate da un pezzo, infine una sfilza illimitata di monografie accademiche», ma nessuna biografia propriamente detta sull’intera vita dello scrittore. «Si sarebbe tentati di pensare a una congiura nella storia della ricezione, un’anomalia che richiede, perentoriamente, una spiegazione», continua Stach nella traduzione di Mauro Nervi: «cosa è successo?».

I tre volumi della biografia di Kafka scritta da Reiner Stach, con le copertine visibili

La biografia di Kafka scritta da Reiner Stach è divisa in tre volumi: Kafka. I primi anni, Kafka. Gli anni delle decisioni e Kafka. Gli anni della consapevolezza (Il Saggiatore)

La prima parte della spiegazione che si dà lo studioso è che paradossalmente può essere più complicato raccontare la vita di una persona in cui ci sono stati pochi avvenimenti concreti, rispetto a una più densa di fatti, come può essere quella di uno sportivo in cui tante cose possono essere ordinate in una «catena causale» e il racconto diventa un «viaggio attraverso una vita».

Gli eventi significativi accaduti a Kafka si possono riassumere in una cronologia di poche pagine: lo stesso Stach lo fa in 7 pagine in fondo a Questo è Kafka? (Adelphi), una sorta di appendice alla sua biografia in cui sono raccolti 99 “reperti” curiosi sulla vita dello scrittore. Sintetizzando ancora di più, Kafka nacque a Praga, nell’allora Impero austroungarico, nel 1883, in una famiglia ebraica piccolo borghese di lingua tedesca. A 24 anni, dopo una laurea in giurisprudenza, iniziò a lavorare come impiegato nel settore delle assicurazioni. Continuò a farlo per una decina d’anni, fino a quando gli fu diagnosticata la tubercolosi, la malattia che ne causò la morte a 40 anni e 11 mesi, nel 1924.

In parallelo al lavoro d’ufficio e sfruttando le ore notturne, Kafka scrisse l’equivalente di 350 pagine di racconti e altri testi in prosa che furono pubblicati nel corso della sua vita (tra questi il celeberrimo racconto La metamorfosi, nel 1915) e più di 3400 altre pagine, tra cui tre romanzi incompiuti e una grande quantità di lettere e annotazioni diaristiche, che lasciò scritto di distruggere dopo la sua morte. Non si sposò mai, sebbene si sia fidanzato con due donne e abbia avuto varie altre relazioni sentimentali. Per più di vent’anni portò avanti una stretta amicizia con un altro scrittore praghese ed ebreo, Max Brod, che in vita lo incoraggiò a pubblicare i suoi racconti e dopo la morte andò contro le sue volontà e pubblicò tutti i suoi inediti.

Ciò che lega questi avvenimenti dal punto di vista di un biografo non è semplice da individuare e mettere a fuoco, anche perché sebbene i fatti siano poco numerosi le fonti scritte sono invece sovrabbondanti. Kafka è un «caso esemplare» di un carattere complesso in cui «tutto ha rapporto con tutto», e per cui ciò che interessa a studiosi e lettori è il modo in cui pochi eventi di una vita breve generarono un denso mondo interiore da cui nacquero grandi opere letterarie molto originali, ambientate in una dimensione con molte cose in comune con quella dei sogni, e difficilmente interpretabili in maniera univoca. Per ricostruirlo, o almeno provarci, serve mettere insieme una grande quantità di informazioni sugli stati d’animo e le riflessioni intellettuali di Kafka con l’analisi delle sue opere nelle loro varie stesure.

Kafka con Felice Bauer

Kafka con Felice Bauer, con cui fu fidanzato per due volte tra il 1914 e il 1917, nel 1915 (Adoc-Photos, Contrasto)

Al tempo stesso poi bisogna considerare il contesto sociale della vita dello scrittore, quello della Praga degli ebrei tedeschi, una minoranza di una minoranza, e il contesto culturale della borghesia del primo Novecento, molto distante dal nostro. Stach lo fa dedicando una parte considerevole della sua biografia a spiegazioni sulla storia di Praga, ad esempio, e alle caratteristiche dell’antisemitismo presente in Cechia durante la giovinezza di Kafka, ma anche alle forme in cui si praticava il turismo in quei decenni. Approfondisce inoltre le diffuse convinzioni sull’inferiorità delle donne discusse in alcuni libri molto letti di quegli anni e sintomatici della repressione sessuale subita dalla generazione dello scrittore – negli anni Ottanta Stach aveva dedicato la propria tesi di dottorato alla concezione della femminilità di Kafka.

Questo lavoro di ricostruzione, basato su un gran numero di ricerche e libri non prettamente relativi a Kafka che Stach ha studiato e cita nella bibliografia, era necessario anche perché il mondo in cui visse Kafka fu completamente cancellato dalle due guerre mondiali del Novecento. La Prima mise fine all’Impero austroungarico e cambiò gli equilibri politici della Praga multietnica, dove per secoli la minoranza tedesca aveva dominato sulla maggioranza ceca. Con la Seconda ci fu lo sterminio della cerchia sociale di Kafka. Tutte e tre le sorelle dello scrittore morirono nelle camere a gas dei campi di concentramento nazisti, dove finirono le vite di gran parte dei suoi parenti e conoscenti.

– Leggi anche: In cosa si trasformò Gregor Samsa?

Il primo volume della biografia di Stach a essere pubblicato nell’originale tedesco è stato quello di mezzo, Kafka. Gli anni delle decisioni, uscito nel 2002.  Riguarda il periodo dal 1910 al 1915, cioè quello in cui Kafka divenne lo scrittore che conosciamo, saltando il precedente, per via della seconda grossa difficoltà da affrontare per un aspirante biografo: fino a qualche anno fa molti dei documenti originali lasciati da Kafka e da Brod, e in particolare quelli relativi ai primi anni dello scrittore, non potevano essere visti dagli studiosi perché erano un’eredità contesa tra una coppia di anziane sorelle e lo stato di Israele. Infatti l’esecutrice testamentaria di Brod, la segretaria Esther Hoffe, non donò a un ente pubblico i manoscritti di Kafka come probabilmente voluto dall’amico dello scrittore, ma ne vendette alcuni e ne lasciò la maggior parte alle figlie.

Solo nel 2019 è finita la contesa legale tra di loro – cittadine israeliane, come Hoffe e Brod che emigrò in Palestina nel 1939 – e lo stato di Israele, che ora possiede i manoscritti del lascito.

Prima di poter vedere questo materiale Stach si è dedicato alla parte successiva della sua biografia: il terzo volume – in senso della cronologia della vita di Kafka – è uscito in Germania nel 2008. Il primo è stato dunque l’ultimo a essere pubblicato: nel 2014.

L’edizione italiana, che è uscita quest’anno per l’occasione del centenario della morte di Kafka, ha invece seguito l’ordine cronologico della vita di Kafka. È stata tradotta col sostegno economico del Goethe Institut, l’ente pubblico della Germania che promuove e sovvenziona la cultura tedesca nel mondo, che ha permesso di sostenere i grossi costi di traduzione: è un’opera appunto molto lunga, ricca di immagini, per cui serviva un traduttore esperto di Kafka, e che non ha sicuramente ambizioni di grandi vendite visto il tema molto specifico e, secondariamente, il costo (nella versione cartacea costa complessivamente 136 euro).

La traduzione è di Mauro Nervi, dottore di ricerca in Filologia nell’Università di Pisa e curatore dell’edizione critica, con testo tedesco a fronte, di Tutti i romanzi, tutti i racconti e i testi pubblicati in vita di Kafka, pubblicata da Bompiani nel 2023. È l’edizione italiana più precisa dell’opera di Kafka, perché ripulita di alcune modifiche introdotte da Brod, ed è a sua volta un libro lungo e costoso: 2336 pagine per 80 euro.

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