La Cina ha accusato il Regno Unito di aver reclutato come spie due coniugi che lavoravano per il governo cinese

La sede dell'MI6 a Londra (AP Photo/Matt Dunham)
La sede dell'MI6 a Londra (AP Photo/Matt Dunham)

Lunedì il ministero della Sicurezza di stato cinese (MSS), l’agenzia di intelligence straniera della Cina, ha accusato il Regno Unito di spionaggio: in particolare di aver reclutato come spie una coppia di coniugi che lavorano per il governo cinese. L’MSS non ha dato dettagli su dove lavorassero esattamente i due coniugi, ma ha parlato di un «organo del governo centrale» e del fatto che in virtù della loro posizione avevano accesso a importanti informazioni.

Cina e Regno Unito si scambiano da tempo reciproche accuse di spionaggio: poche settimane fa, nel Regno Unito, tre persone erano state incriminate di attività di spionaggio per conto dei servizi segreti di Hong Kong, regione amministrativa cinese su cui il governo centrale ha guadagnato sempre più influenza negli ultimi anni. Tra le persone incriminate di spionaggio dal Regno Unito c’è un uomo che lavorava come ricercatore parlamentare per conto della deputata Conservatrice Alicia Kearns.

Secondo l’MSS l’uomo, identificato solo col cognome Wang, sarebbe entrato in contatto con l’MI6 dopo aver trascorso un periodo di studio nel Regno Unito nel 2015: sarebbe stato invitato a una serie di eventi conviviali in cui l’MI6 ne avrebbe valutato profilo e psicologia, concludendo che l’uomo avesse un «forte desiderio di denaro». Il lavoro di spionaggio sarebbe iniziato con piccoli lavori di consulenza molto ben pagati, inizialmente riguardanti alcuni progetti di ricerca aperti in Cina. Dopo un po’ l’MI6 avrebbe chiesto a Wang di lavorare per conto del governo britannico, per somme molto alte, e gli avrebbe fornito un addestramento specializzato in attività di spionaggio prima del suo ritorno in Cina. Sarebbe stata poi reclutata anche la moglie di Wang, nota solo col cognome Zhou, che lavorava già per il governo cinese.