I nuovi bonus per l’acquisto di veicoli meno inquinanti
Si possono chiedere da oggi fino a esaurimento per l'acquisto di auto elettriche o ibride, veicoli commerciali, moto e scooter
Aggiornamento: i fondi per favorire l’acquisto di veicoli elettrici resi disponibili dal ministero delle Imprese e del Made in Italy sono terminati in meno di nove ore.
Dalle 10 di lunedì 3 giugno si possono chiedere i nuovi incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, come le auto elettriche o ibride, ma anche veicoli commerciali, moto e scooter. Erano incentivi molto attesi e convenienti sia per chi deve cambiare veicolo, sia per i produttori: da tempo si lamentano di uno scarso sostegno del governo al settore soprattutto per quanto riguarda gli acquisti dei veicoli meno inquinanti, generalmente più costosi di quelli con motore a combustione. Tra gli altri ne ha parlato spesso, in modo anche polemico, l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares, secondo cui il governo non sta facendo abbastanza per sostenere il settore e la transizione verso i veicoli elettrici.
Sono bonus che scontano direttamente il prezzo di vendita del veicolo e possono arrivare fino a 13.750 euro: variano in base alla situazione economica dell’acquirente, alla classe energetica del veicolo che si compra e all’eventuale rottamazione di un altro veicolo più vecchio. La richiesta potrà essere fatta solo dai concessionari e rivenditori autorizzati per conto dei loro clienti sul portale dedicato all’Ecobonus del ministero delle Imprese e del Made in Italy: riguarderà gli acquisti fatti dal 25 maggio al 31 dicembre del 2024, salvo l’esaurimento dei fondi. Funzioneranno quindi come una sorta di “click day” cosiddetto, ne beneficerà chi inserirà la domanda prima che siano esauriti i fondi, che ammontano a 1 miliardo di euro (950 milioni stanziati adesso più un residuo dello scorso anno di 50 milioni).
Questi incentivi sono più generosi rispetto al passato perché potranno essere richiesti anche per l’acquisto di veicoli da parte di società e liberi professionisti, e non solo da parte di privati; non valgono solo per l’acquisto, ma anche per il leasing, una modalità con cui si paga ogni mese un canone di affitto del mezzo, e alla fine del contratto si può decidere di riscattarlo e comprare il veicolo per il valore residuo che resta da pagare; e in più garantiscono bonus più alti per chi ha un ISEE inferiore a 30mila euro, mentre in passato il contributo non variava sulla base del reddito.
Gli importi sono più alti per chi rottama i veicoli più vecchi e allo stesso tempo acquista quelli meno inquinanti, poi scendono progressivamente. Il vincolo che vale per tutti è che il veicolo da rottamare deve essere di proprietà di chi fa richiesta del bonus da almeno un anno.
Per le auto il contributo va da un minimo di 1.500 euro, per chi compra un veicolo di classe almeno Euro 6 con emissioni comprese tra i 61 e i 135 grammi di CO2 per chilometro (come per esempio una Panda ibrida), a un massimo di 13.750 euro, per chi ha un ISEE inferiore ai 30mila euro, compra un veicolo di classe almeno Euro 6 con emissioni comprese tra gli 0 e i 20 grammi di CO2 per chilometro (come per esempio una Fiat 500 elettrica) e rottama una vecchia auto fino a Euro 2.
Il contributo è meno generoso per i motoveicoli elettrici: è del 30 per cento del prezzo, fino a un massimo di 3mila euro, ed è del 40 per cento e fino a 4mila euro in caso di rottamazione di uno vecchio fino a Euro 3. Per quelli non elettrici fino a Euro 5 lo sconto scende, ed è del 40 per cento del prezzo fino a 2.500 euro, ma viene dato solo in caso di rottamazione di un vecchio veicolo fino a Euro 3.
Il bonus destinato ai veicoli commerciali, come i furgoni, varia a seconda delle caratteristiche del mezzo. Sale con la rottamazione di uno vecchio, con le dimensioni del veicolo e la sua efficienza energetica: va da un minimo di mille euro a un massimo di 18mila euro.
I fondi sono ripartiti in modo diverso a seconda della classe del veicolo che si vuole acquistare, per cui è probabile che per alcuni modelli finiranno prima. Tra le auto lo stanziamento più alto è quello per i modelli con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi di CO2 per chilometro, come le mild hybrid, auto ibride in cui c’è una batteria elettrica ma è il motore termico a essere ancora predominante, a cui sono stati destinati il 40 per cento delle risorse, 402 milioni; seguono poi i 240 milioni di euro per le auto elettriche, quindi con emissioni comprese tra gli 0 e 20 grammi di CO2 per chilometro, i 140 milioni per le ibride plug-in con emissioni comprese tra 21 e 60 grammi di CO2 per chilometro, e i 20 milioni per le auto usate. Ai motoveicoli sono stati assegnati 32,5 milioni per quelli elettrici e 5 per quelli tradizionali a motore termico. Per i veicoli commerciali sono stati stanziati 53 milioni di euro, poi 50 milioni per quelli che saranno pagati con il noleggio a lungo termine (una formula simile al leasing).
Come detto, il bonus sconta direttamente il prezzo di acquisto: il concessionario recupera la differenza dal produttore, che a sua volta farà domanda per un credito di imposta dello stesso importo.