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  • Sabato 1 giugno 2024

Alle elezioni in Sudafrica il partito che fu di Nelson Mandela ha perso la maggioranza assoluta

Per la prima volta nella storia ha ottenuto meno del 50 per cento dei voti, e per governare avrà bisogno del sostegno di almeno un altro partito

Scrutatori osservano i risultati delle elezioni su un tabellone
(AP Photo/ Themba Hadebe)
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Mercoledì si sono tenute le elezioni parlamentari in Sudafrica: le procedure di scrutinio sono andate a rilento, e il risultato quasi definitivo è arrivato nella notte fra venerdì e sabato. Come avevano previsto i sondaggi il partito che dalla fine della segregazione razziale dell’apartheid ha dominato la politica sudafricana, l’African National Congress (ANC), ha ottenuto meno del 50 per cento dei voti per la prima volta da quando in Sudafrica si tengono elezioni libere. Nelle prossime settimane insomma per la prima volta dovrà cercare uno o più alleati per formare una maggioranza di governo.

Al momento lo spoglio è arrivato al 97 per cento dei voti: l’ANC – il cui storico presidente è stato Nelson Mandela – è arrivato al 40,1 per cento. Sono circa 17 punti in meno rispetto alle elezioni del 2019, che all’epoca erano state il peggior risultato elettorale nella storia del partito.

Al secondo posto è arrivata Alleanza Democratica (AD), di ispirazione liberista e sostenuta soprattutto dalla minoranza dei bianchi. Al momento ha ottenuto il 21,7 per cento, un risultato in linea con le ultime due elezioni. Il terzo partito più votato invece è stato uMkhonto weSizwe (“lancia della nazione”, abbreviato in MK), il partito personale dell’82enne ex presidente del Sudafrica Jacob Zuma, espulso a gennaio proprio dall’ANC, da cui comunque si era allontanato accusandolo di essersi spostato troppo al centro durante il mandato dell’attuale presidente Cyril Ramaphosa.

Per l’ANC è un risultato molto negativo ma tutto sommato atteso. Il Sudafrica è un paese dalle grandissime diseguaglianze sociali ed economiche, in cui oltre un terzo della popolazione è senza lavoro. Le vecchie centrali elettriche a carbone non sono sufficienti per rispondere a una crescente domanda di elettricità e ci sono frequenti blackout, lo stato di strade e infrastrutture è pessimo e in continuo peggioramento. Ogni giorno oltre 80 persone muoiono per crimini violenti e il numero di omicidi rispetto alla popolazione è cinque volte superiore alla media mondiale. Negli ultimi anni l’ANC e Ramaphosa sono stati accusati più volte di non aver risolto questi e altri problemi strutturali.

A questi problemi peraltro si aggiungono frequenti casi di corruzione: meno di due anni fa lo stesso Ramaphosa evitò per pochi voti di finire sotto impeachment per una presunta e complessa truffa legata alla sua azienda agricola.

Non è ancora chiaro a chi si rivolgerà l’ANC per provare a formare una nuova maggioranza di governo. La fazione più centrista, guidata da Ramaphosa, potrebbe provare a chiedere il sostegno per un secondo mandato dello stesso Ramaphosa ad AD. All’interno dell’ANC esiste anche una corrente più radicale che invece preferirebbe allearsi con Zuma, nonostante il suo abbandono del partito. Altri sei partiti hanno ottenuto percentuali comprese fra l’1 e il 9 per cento e potrebbero rivelarsi decisivi nelle prossime settimane per la formazione di una nuova maggioranza.