Anche quest’estate sarà interrotta la linea ferroviaria fra Prato e Bologna

È dal 2019 che sono in corso grossi lavori sulla tratta regionale fra Firenze e Bologna, e spesso si concentrano nei mesi estivi

una persona cammina sulla banchina di una stazione ferroviaria assolata con due bagagli. dietro di lei un treno regionale
(MASSIMO PERCOSSI / ANSA / BGG)
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Da lunedì 10 giugno a domenica 8 settembre sarà interrotta quasi completamente la linea ferroviaria fra i comuni di Pianoro, in provincia di Bologna, e Vernio, in provincia di Prato, in Toscana: una tratta molto lunga e trafficata della ferrovia che va da Prato a Bologna e che per questo porterà all’interruzione dei treni regionali che collegano le due città per tutta l’estate.

La linea viene periodicamente interrotta dal 2019, anno in cui sono iniziati dei grandi lavori di allargamento della ferrovia. Le sospensioni del servizio si concentrano in estate, quando le scuole sono chiuse e meno persone lavorano: i disagi però restano notevoli, per chi deve comunque utilizzare il treno per spostarsi o andare a lavorare.

Fra Vernio e il comune di S. Benedetto Val di Sambro, che si trova circa a metà fra Vernio e Pianoro, i treni saranno comunque garantiti nelle fasce orarie dalle 5 alle 8:30 del mattino e dalle 15:30 alle 22. Per il resto il servizio verrà garantito attraverso l’utilizzo di autobus sostitutivi, che però, secondo i pendolari che viaggiano tutti i giorni nella zona sono spesso troppo pieni e più lenti, anche senza contare i ritardi.

Quella che parte da Prato è la principale linea che collega l’area di Firenze a Bologna attraverso i treni regionali, e si stima sia utilizzata ogni giorno da oltre 4mila studenti e lavoratori pendolari. Un’interruzione simile si era già verificata nel 2023, quando la linea era stata interrotta per tutta la giornata dall’11 giugno fino al 10 settembre, e poi solo la mattina fino a metà novembre.

L’interruzione è dovuta a un grande progetto di ampliamento del tracciato ferroviario che dovrebbe concludersi entro la fine del 2025. Il progetto, costato 530 milioni di euro, consentirà di raddoppiare il traffico merci sulla linea e di aggiungere corse per i treni passeggeri. Fra il 2023 e il 2024 i lavori si sono concentrati sull’allargamento di 17 gallerie, fra cui una lunga 7 chilometri: la tratta ne ha così tante perché attraversa la catena montuosa degli Appennini.

Il Comitato Pendolari Direttissima Bologna-Prato sostiene che Ferrovie dello Stato non stia facendo abbastanza per garantire un servizio adeguato per tutti coloro che dipendono dalla linea per lavoro o altre esigenze. Germano Carboni, portavoce del Comitato, sostiene che sia ingiusto che l’azienda non abbia previsto degli sconti sugli abbonamenti, e che gli autobus sostitutivi non offrano una soluzione paragonabile a quella del treno, per tempi di percorrenza e comodità.