La bandiera palestinese, quella slovena e quella dell'Unione Europea fuori dalla sede del governo a Lubiana, la capitale della Slovenia (AP Photo)

Anche il governo della Slovenia ha deciso di riconoscere lo Stato di Palestina

Giovedì il primo ministro della Slovenia Robert Golob ha detto che il suo governo, di orientamento progressista, ha approvato una misura per riconoscere lo Stato di Palestina, seguendo quanto già deciso giorni fa anche dai governi di Spagna, Irlanda e Norvegia. Per diventare effettiva, in Slovenia la misura dovrà essere votata dal parlamento, in una seduta in programma martedì prossimo alle 16. Se la misura passasse, la Slovenia diventerebbe il tredicesimo stato sui 27 dell’Unione Europea a riconoscere la Palestina.

Riconoscere uno Stato significa avviare relazioni diplomatiche ufficiali che in genere prevedono lo scambio di ambasciatori o personale diplomatico, ma anche riconoscere formalmente la sovranità dei confini di quel territorio e il diritto all’autodeterminazione del popolo che lo abita.

Attualmente lo Stato di Palestina è riconosciuto da circa tre quarti degli Stati membri delle Nazioni Unite, ma la questione del suo riconoscimento internazionale ha guadagnato ancora più valore simbolico e politico negli ultimi mesi, con la guerra in corso nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas e le gravi violenze sui civili palestinesi compiute dall’esercito israeliano. L’Italia non riconosce lo Stato palestinese, ma ha comunque un ufficio consolare a Gerusalemme che «cura le relazioni che il governo italiano intrattiene con le autorità palestinesi».

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