Emilio Carelli è stato nominato direttore dell’Espresso

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Emilio Carelli è stato nominato direttore del settimanale L’Espresso, al posto di Enrico Bellavia, giornalista con una lunga carriera a Repubblica che era stato nominato direttore a febbraio. Carelli, che ha 72 anni, lascia il ruolo di amministratore delegato della società che pubblica la rivista. Nella sua carriera ha lavorato a lungo come giornalista e autore televisivo, prima a Mediaset poi a Sky: è stato vicedirettore di Tgcom24 e primo direttore di Sky Tg24. Fra il 2018 e il 2022 è stato anche un membro della Camera dei deputati.

La sostituzione di Bellavia è stata accolta negativamente dall’assemblea di redazione dell’Espresso. Il comitato di redazione (il cdr, l’organo di rappresentanza sindacale dei giornalisti di una testata) ha annunciato in una nota cinque giorni di sciopero e si è lamentato di un «tentativo di intromissione dell’azienda sul contenuto degli articoli: tentativo a cui il direttore uscente Enrico Bellavia si è opposto».

L’Espresso è un settimanale di news dalla storia illustre e da cui di fatto nacque l’intero gruppo editoriale che oggi si chiama GEDI: venne travolto come altri dalla crisi generale dei newsmagazine, e dal 2016 fu ospitato come allegato domenicale del quotidiano Repubblica. Poi, con la vendita dell’allora Gruppo Espresso alla società Exor della famiglia Elkann e la trasformazione in GEDI, l’Espresso venne venduto nel 2022 a una società dell’imprenditore Daniele Iervolino, le cui fortune economiche si devono all’università telematica Pegaso.

Da quel momento il giornale – tornato a uscire autonomamente il venerdì – ha vissuto una serie di passaggi incerti, in parte prevedibili in una transizione simile e in parte legate a dinamiche tipiche della gestione di prodotti giornalistici da parte di società con limitata esperienza nel settore editoriale. Il direttore Marco Damilano si era dimesso prima della vendita per protesta contro l’operazione; il suo successore Lirio Abbate era stato sostituito pochi mesi dopo; il nuovo direttore si è dimesso dopo un anno, all’inizio del 2024, sostituito dal vicedirettore Enrico Bellavia. E nel corso di questi due anni ci sono stati frequenti allarmi da parte dei giornalisti sulle incertezze di gestione del progetto, di cui lo scorso dicembre è diventato proprietario un altro imprenditore.