Proseguono le ricerche dei tre ragazzi dispersi in un fiume vicino a Udine
Sono stati trascinati via dalle acque del Natisone, in piena a causa delle forti piogge: è stato recuperato uno dei loro cellulari, ma ci sono poche speranze di trovarli vivi
Dalle 13:30 di venerdì sono in corso le ricerche di tre giovani dispersi nella zona di Premariacco, vicino a Udine, in Friuli Venezia Giulia: sono stati trascinati via dalla corrente durante la piena del fiume Natisone a causa delle forti piogge, mentre si trovavano su un isolotto in mezzo al fiume. Al momento stanno continuando le ricerche nella direzione della corrente, e sabato attorno all’ora di pranzo è stato trovato uno dei loro telefoni, anche se le possibilità di trovarli vivi sembrano poche.
I tre, due ragazze e un ragazzo, avevano chiamato i soccorsi man mano che il livello dell’acqua saliva molto rapidamente, rendendosi conto di non riuscire più a tornare a riva. I Vigili del fuoco, una volta allertati, avevano cercato di intervenire con un’autogru da un ponte lì vicino, allungando una scala e lanciando alcune funi verso di loro: la corrente tuttavia li ha trascinati via prima che riuscissero ad afferrare le funi. Sulla stampa locale circola anche un video che ritrae i tre ragazzi abbracciarsi tra loro, probabilmente nel tentativo di creare un’argine più stabile alla corrente che man mano li avvolgeva e spingeva.
Le persone disperse sono state identificate grazie a un’auto con targa rumena trovata parcheggiata poco distante dal punto in cui erano state viste l’ultima volta. Sono una ragazza di 20 anni nata in Italia da genitori rumeni che viveva a Campoformido, in provincia di Udine, e un ragazzo romeno di 25 anni che viveva in Austria (e non a Udine, come riferito in un primo momento); la terza, scrive Ansa, è invece una ragazza di 20 anni arrivata in città dalla Romania per trovare i genitori. Il telefono recuperato è stato trovato in una borsa, appartiene a una delle due ragazze ed è lo stesso che era stato usato per chiamare i soccorsi.
Al momento non è chiaro come mai i tre ragazzi si trovassero sull’isolotto. Secondo le ricostruzioni basate sulle testimonianze raccolte dagli investigatori e sui filmati ripresi da alcuni passanti, potrebbero averlo raggiunto guadando il fiume, quando ancora il livello dell’acqua era basso. Poi sarebbero stati sorpresi dalla piena.
Nel tratto di fiume in cui sono stati travolti dalle acque è in vigore un divieto di balneazione legato proprio al rischio di piene improvvise e di correnti forti. L’assessore ai Lavori pubblici di Premariacco Antonio Michelutti ha detto a UdineToday che «piene di questa portata non sono inusuali» per il Natisone, e ha aggiunto che «conoscendo il fiume, più il tempo passa e più diventa complicato» recuperare le tre persone disperse.
Nel primo pomeriggio di venerdì il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, aveva detto che nelle ricerche erano impegnati due elicotteri, uno del 118 e uno dei Vigili del fuoco, alcuni sommozzatori e un’imbarcazione sempre dei Vigili del fuoco. In serata e poi dall’alba le ricerche sono proseguite con una quarantina di operatori: durante la notte erano state sospese in attesa che potessero calarsi nel fiume o risalirne la corrente, ha detto sempre il sindaco. Intanto in tutta la regione era stata diramata un’allerta gialla per le forti piogge e per il rischio di allagamenti, che hanno provocato esondazioni e qualche danno anche in altre aree del Friuli Venezia Giulia e del Veneto.