La madre di Saman Abbas è stata arrestata in Pakistan

Nazia Shaheen era stata condannata in Italia per aver ordinato l'omicidio della figlia, la 18enne pakistana trovata morta in provincia di Reggio Emilia nel 2022

Una fiaccolata in memoria di Saman Abbas a Novellara, Reggio Emilia, 26 marzo 2024 (ANSA/MAX CAVALLARI)
Una fiaccolata in memoria di Saman Abbas a Novellara, Reggio Emilia, 26 marzo 2024 (ANSA/MAX CAVALLARI)
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È stata arrestata in Pakistan Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas, la 18enne pakistana che abitava a Novellara (Reggio Emilia) e che scomparve nella primavera del 2021. Il suo corpo venne poi ritrovato in un casolare il 19 novembre del 2022. A dicembre del 2023 Nazia Shaheen e Shabbar Abbas, il padre di Saman, erano stati ritenuti colpevoli in primo grado di avere ordinato l’omicidio della ragazza. Erano stati condannati all’ergastolo, ma Shaheen era ancora latitante e su di lei c’era un mandato d’arresto internazionale. Shabbar Abbas invece era stato arrestato a novembre del 2022 in Pakistan ed estradato in Italia a settembre del 2023.

A dicembre era stato condannato in primo grado a 14 anni di carcere anche lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, ritenuto dal tribunale l’esecutore materiale dell’omicidio. Nel 2022 fu lui a indicare agli investigatori dove aveva seppellito la ragazza.

Saman Abbas scomparve da Novellara alla fine di aprile del 2021. Inizialmente la scomparsa venne trattata dalle forze di polizia come una possibile fuga o un sequestro. I carabinieri scoprirono però che nei mesi precedenti la ragazza si era opposta al tentativo dei genitori di organizzare un matrimonio combinato con un suo cugino in Pakistan, e per questo motivo aveva denunciato i genitori alla polizia. Da allora era stata ospite di una struttura gestita dai servizi sociali nel bolognese.

L’11 aprile del 2021 aveva deciso di lasciare la comunità educativa per tornare a casa dei genitori, forse per chiedere di riavere i suoi documenti. Il 5 maggio, quando i carabinieri erano andati a casa di Abbas per concordare una nuova sistemazione con i servizi sociali, non avevano però trovato nessuno. Tutta la famiglia aveva lasciato l’Italia tranne il fratello piccolo di Saman, affidato a conoscenti.