La Commissione Europea ha approvato l’acquisizione di una parte della rete di infrastrutture di Tim da parte del fondo statunitense KKR

(Marcello Valeri/ZUMA Press Wire)
(Marcello Valeri/ZUMA Press Wire)

Giovedì la Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea, ha approvato l’acquisizione da parte del fondo statunitense KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co) di parte della rete di infrastrutture della compagnia di telecomunicazioni italiana Tim: quella che fa riferimento alle aziende NetCo e FiberCop, controllata da Tim e di cui KKR possiede già il 37,5 per cento delle quote. La Commissione ha stabilito che l’operazione non creerebbe problemi di competitività all’interno dell’Unione Europea, e che quindi può essere conclusa.

Il governo italiano aveva autorizzato la vendita a gennaio, esercitando il cosiddetto golden power, ossia quell’insieme di leggi per limitare l’influenza di investitori stranieri su aziende italiane importanti: l’autorizzazione era necessaria perché le telecomunicazioni rientrano tra i settori strategici per l’interesse nazionale. È da tempo che Tim cerca di vendere la sua rete per ripianare la propria situazione finanziaria, e in questi anni sono state portate avanti varie trattative: il consiglio di amministrazione dell’azienda aveva approvato la vendita a KKR a novembre dell’anno scorso.

Tutta l’operazione dovrebbe concludersi entro l’estate del 2024 e include anche la partecipazione del ministero dell’Economia – che già possiede circa il 10 per cento delle azioni di Tim tramite Cassa Depositi e Prestiti (CDP) – che parteciperà in NetCo per circa il 20 per cento.