La Commissione Europea ha approvato l’acquisizione di una parte della rete di infrastrutture di Tim da parte del fondo statunitense KKR
Giovedì la Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea, ha approvato l’acquisizione da parte del fondo statunitense KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co) di parte della rete di infrastrutture della compagnia di telecomunicazioni italiana Tim: quella che fa riferimento alle aziende NetCo e FiberCop, controllata da Tim e di cui KKR possiede già il 37,5 per cento delle quote. La Commissione ha stabilito che l’operazione non creerebbe problemi di competitività all’interno dell’Unione Europea, e che quindi può essere conclusa.
Il governo italiano aveva autorizzato la vendita a gennaio, esercitando il cosiddetto golden power, ossia quell’insieme di leggi per limitare l’influenza di investitori stranieri su aziende italiane importanti: l’autorizzazione era necessaria perché le telecomunicazioni rientrano tra i settori strategici per l’interesse nazionale. È da tempo che Tim cerca di vendere la sua rete per ripianare la propria situazione finanziaria, e in questi anni sono state portate avanti varie trattative: il consiglio di amministrazione dell’azienda aveva approvato la vendita a KKR a novembre dell’anno scorso.
Tutta l’operazione dovrebbe concludersi entro l’estate del 2024 e include anche la partecipazione del ministero dell’Economia – che già possiede circa il 10 per cento delle azioni di Tim tramite Cassa Depositi e Prestiti (CDP) – che parteciperà in NetCo per circa il 20 per cento.