È stato scelto il nuovo primo ministro dei Paesi Bassi, infine
Dopo lunghe trattative, la coalizione di governo guidata dal partito di estrema destra di Geert Wilders ha nominato Dick Schoof, ex capo dei servizi segreti del paese
Martedì la coalizione di centrodestra che ha la maggioranza nel parlamento dei Paesi Bassi ha annunciato di aver scelto il nuovo primo ministro, dopo sei mesi di negoziati dalle elezioni di novembre. Sarà Dick Schoof, che ha 67 anni e attualmente è segretario generale del ministero della Giustizia; dal 2018 al 2020 era stato capo dei servizi segreti olandesi.
Schoof in passato era stato membro del partito Laburista (PvdA) e oggi si definisce indipendente. Durante la conferenza stampa in cui è stata annunciata la sua nomina, ha detto: «Per molti sarà una sorpresa che io sia qui. Quando mi è stato chiesto di ricoprire questo incarico non pensavo nemmeno io che sarei stato qui oggi».
Alle elezioni parlamentari di novembre il partito più votato era stato il Partito per la Libertà (PVV), di estrema destra, guidato da Geert Wilders. Ma sia durante la campagna elettorale che dopo i risultati del voto, gli altri partiti più votati avevano detto di non voler far parte di una coalizione guidata dal PVV. Wilders non era quindi riuscito a trovare una coalizione di governo che lo sostenesse, e aveva rinunciato a diventare capo del governo.
Il tweet con cui Geert Wilders si è congratulato con Dick Schoof
Ne erano seguite lunghe trattative, che si erano risolte il 15 maggio quando era stato trovato un accordo per formare una coalizione tra il PVV di Wilders, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) dell’ex primo ministro Mark Rutte, il Movimento dei contadini e dei cittadini (BBB, un partito populista e vicino alla destra nato da una serie di proteste nel 2019) e il Nuovo Contratto Sociale (NSC), un partito sostenitore di politiche di sinistra in economia e di destra sull’immigrazione e sull’interruzione volontaria di gravidanza. Le quattro forze politiche avranno una maggioranza parlamentare solida, con 88 seggi sui 150 della Camera bassa del parlamento olandese.
Inizialmente il principale candidato alla carica di primo ministro era Ronald Plasterk, del partito Laburista (quindi esterno ai partiti che dovrebbero sostenere il nuovo governo), un politico di lunga esperienza che è già stato ministro dell’Interno e dell’Istruzione. Ma la scorsa settimana Plasterk aveva rinunciato a seguito di accuse per un suo presunto coinvolgimento in una frode su brevetti medici.
Come Plasterk, Schoof è considerato un politico equidistante da tutti i partiti della coalizione di governo, e oltre a essere stato capo dei servizi segreti in passato era anche stato a capo dell’agenzia antiterrorismo olandese e capo del servizio di immigrazione e naturalizzazione del paese. Il suo compito sarà soprattutto quello di tenere insieme leader politici con idee piuttosto lontane tra loro, e in particolare di ridimensionare il ruolo di Wilders, che è probabilmente il politico europeo con il programma più radicale nei confronti di Islam e immigrazione, fatta eccezione per i gruppi apertamente neofascisti o neonazisti.