Spagna, Irlanda e Norvegia hanno formalmente riconosciuto lo Stato di Palestina
I tre paesi avevano annunciato la decisione la settimana scorsa: il loro riconoscimento ha un enorme valore simbolico e politico
Martedì i governi di Spagna, Irlanda e Norvegia hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina, come avevano anticipato lo scorso 22 maggio i primi ministri dei tre paesi, Pedro Sánchez, Simon Harris e Jonas Gahr Støre. Riconoscere uno Stato significa avviare relazioni diplomatiche ufficiali che in genere prevedono lo scambio di ambasciatori o personale diplomatico: nel caso della Palestina tuttavia il riconoscimento internazionale ha un altissimo valore simbolico e politico, soprattutto nel contesto della guerra in corso nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas.
Fino a oggi la Palestina era riconosciuta da quasi tre quarti degli stati membri delle Nazioni Unite, ovvero da gran parte degli stati dell’America Latina, dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa orientale. In passato anche il Parlamento Europeo aveva approvato una risoluzione in cui diceva di sostenere in linea di principio uno stato palestinese entro i confini del 1967, ma prima di martedì i paesi membri dell’Unione che lo riconoscevano erano nove su 27: Bulgaria, Cipro, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Svezia e Ungheria. L’Italia non riconosce lo stato palestinese, ma ha comunque un ufficio consolare a Gerusalemme che «cura le relazioni che il Governo italiano intrattiene con le autorità palestinesi».
Già dopo l’annuncio della settimana scorsa il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz aveva ordinato di richiamare gli ambasciatori in Irlanda, Norvegia e Spagna, sostenendo che Israele non avrebbe trascurato «coloro che mettono in discussione la sua sovranità e mettono in pericolo la sua sicurezza». Martedì Katz ha criticato di nuovo la Spagna, accusandola di essere «complice dell’incitamento al genocidio degli ebrei e di crimini di guerra».
In un post condiviso su X, Katz ha scritto che la vice prima ministra spagnola Yolanda Díaz «sostiene l’eliminazione di Israele e l’istituzione di un territorio islamico palestinese terrorista» come la Guida Suprema Ali Khamenei, la più importante figura politica e religiosa dell’Iran, e Yahya Sinwar, il leader di Hamas dentro alla Striscia di Gaza che Israele considera uno dei principali responsabili dell’attacco contro i civili israeliani dello scorso 7 ottobre.
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