Il molo temporaneo costruito dagli Stati Uniti davanti alla Striscia di Gaza si è scollegato e non è utilizzabile

(U.S. Central Command via AP)
(U.S. Central Command via AP)

Il molo temporaneo costruito dall’esercito statunitense davanti alla costa della Striscia di Gaza, diventato operativo poco più di dieci giorni fa, si è scollegato domenica a causa di forti mareggiate ed è al momento inutilizzabile. In particolare, secondo quanto riferito martedì da diverse fonti militari statunitensi, si è scollegata la grande piattaforma galleggiante ancorata al largo dove attraccano le grandi navi da carico: andrà ricollegata con il resto della struttura, un’operazione che sarà possibile solo quando le condizioni del mare miglioreranno.

Il molo temporaneo costruito dagli Stati Uniti (il cui nome ufficiale è JLOTS: Joint Logistics Over-the-Shore, che si può tradurre con “logistica coordinata sulla costa”) è costato 320 milioni di dollari (quasi 300 milioni di euro) ed è composto da due parti: la grande piattaforma galleggiante e il molo vero e proprio, che è collegato direttamente alla costa con una lunga passerella, fatta in modo che i camion possano transitarci sopra. Gli aiuti umanitari arrivavano da Cipro tramite grandi navi da carico, che attraccavano alla piattaforma galleggiante al largo. Gli aiuti venivano scaricati sulla piattaforma e caricati su navi militari più piccole, che li trasportavano al molo ancorato alla costa. Da lì, venivano infine caricati su camion e consegnati alla missione del Programma alimentare mondiale dell’ONU, che si occupava della distribuzione.

Le difficili condizioni del mare avevano già ritardato il completamento del molo, che era stato annunciato dall’amministrazione del presidente Joe Biden all’inizio di marzo, costruito in un paio di mesi e ancorato definitivamente solo il 16 maggio.

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