Il governo della Papua Nuova Guinea ha ordinato l’evacuazione di migliaia di persone dall’area colpita qualche giorno fa da una frana

Yambali, uno dei villaggi colpiti dalla frana della scorsa settimana nella regione di Enga, in Papua Nuova Guinea, 24 maggio 2024 (Benjamin Sipa/International Organization for Migration via AP)
Yambali, uno dei villaggi colpiti dalla frana della scorsa settimana nella regione di Enga, in Papua Nuova Guinea, 24 maggio 2024 (Benjamin Sipa/International Organization for Migration via AP)

Il governo della Papua Nuova Guinea ha ordinato l’evacuazione di migliaia di persone residenti nella provincia di Enga, a nord-ovest della capitale Port Moresby, dove la scorsa settimana c’è stata una grossa frana che ha travolto tre cittadine. Secondo l’agenzia per le emergenze del paese, sarebbero rimaste sepolte «più di 2mila persone» e si teme ora che possa verificarsi una seconda frana.

La regione di Enga è di difficile accesso, i soccorsi procedono a rilento perché la terra smossa è ancora instabile e la frana ha bloccato la strada principale per raggiungere i villaggi. I residenti hanno raccontato di aver utilizzato mani e pale per cercare i sopravvissuti confermando che l’area è molto insicura. «L’area della frana è molto instabile, sul posto sentiamo regolarmente grandi boati e dalla montagna continuano a cadere massi e detriti», ha dichiarato il presidente del comitato per la gestione delle calamità naturali della provincia di Enga, Sandis Tsaka.

Ci sono poi tonnellate di macerie che sono diventate ancora più instabili a causa delle recenti piogge, e che hanno sommerso interi corsi d’acqua. «Se questa massa di detriti non viene fermata, se continua a muoversi, può guadagnare velocità e spazzare via altre comunità e villaggi più a valle», ha detto Serhan Aktoprak, un funzionario dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM). L’evacuazione potrebbe riguardare circa 8mila persone.

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