Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la fine dello stato di emergenza in Nuova Caledonia
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che non prolungherà lo stato di emergenza in Nuova Caledonia oltre la sua scadenza: significa che terminerà martedì alle 5 di mattina locali (lunedì alle 8 di mattina in Italia). Macron ha detto di aver preso questa decisione per permettere il dialogo tra i leader politici locali e i manifestanti, con l’obiettivo di placare le proteste, ma ha anche aggiunto che invierà nell’arcipelago 480 agenti di polizia, per rafforzare il contingente di circa 3mila agenti già presente sul territorio.
La Nuova Caledonia è il territorio d’oltremare francese in cui da settimane proseguono intense proteste contro una riforma costituzionale che potrebbe diminuire il peso delle popolazioni indigene nella politica locale: sono le più violente proteste degli ultimi decenni e finora sono morte sette persone e ne sono state arrestate centinaia. La Nuova Caledonia è un’ex colonia francese ed è abitata da sempre più cittadini francesi che si sono trasferiti nell’arcipelago: ad essere contestata è proprio l’estensione del diritto di voto ai nuovi abitanti francesi, cosa che secondo la fazione indipendentista porterebbe a un maggiore controllo dello stato francese sul territorio.
La fine dello stato di emergenza comporterà tra le altre cose la rimozione di blocchi stradali e la revoca di misure che danno alle autorità maggiori poteri, tra cui quello di effettuare perquisizioni, limitare gli spostamenti e arrestare e mantenere ai domiciliari persone considerate pericolose per l’ordine pubblico. Macron ha detto che la fine dello stato di emergenza permetterà ai vari movimenti indipendentisti e indigeni del territorio di incontrare i manifestanti, con l’obiettivo di convincerli a rimuovere le barricate. Tra gli esponenti più importanti dei movimenti indipendentisti e indigeni della Nuova Caledonia c’è anche il capo del governo locale, Louis Mapou.