Il presidente della Lituania Gitanas Nauseda farà un secondo mandato
Ha vinto con più del 75% dei voti il ballottaggio con la prima ministra Ingrida Simonyte, in un'elezione fortemente condizionata dalla guerra in Ucraina
Domenica il presidente della Lituania Gitanas Nauseda è stato eletto per un secondo mandato con più del 75 per cento dei voti, secondo gli scrutini eseguiti in più del 90 per cento dei seggi. Nauseda ha battuto la prima ministra Ingrida Simonyte, con cui era al ballottaggio dopo il primo turno dello scorso 12 maggio. Le elezioni sono state osservate con interesse anche all’estero dato che la campagna elettorale era stata molto influenzata dai temi legati alla sicurezza nazionale – il paese confina per circa 280 chilometri con Kaliningrad, un’exclave della Russia.
Al primo turno Nauseda, che è in carica dal 2019, aveva ottenuto il 44 per cento dei voti mentre Simonyte quasi il 20 per cento. Per questo secondo la maggior parte degli analisti e degli osservatori Nauseda era considerato il favorito. Al primo turno era stato penalizzato dalla presenza di otto candidati con una parziale dispersione dei voti che gli avevano impedito di superare il 50 per cento delle preferenze per vincere senza dover andare al ballottaggio.
Nauseda ha partecipato alle elezioni come indipendente. Ha 60 anni, è un economista che ha lavorato per grandi banche d’investimento è stato docente universitario. È da sempre un convinto sostenitore dell’Ucraina nella guerra contro la Russia e nel suo mandato ha più volte fatto riferimento al presidente russo Vladimir Putin criticandolo anche duramente.
Simonyte ha 49 anni e si era candidata alle presidenziali con il partito di centrodestra TS-LKD (Unione della Patria – Democratici cristiani di Lituania). È una sostenitrice dell’Ucraina e come Nauseda aveva proposto di aumentare la spesa per la Difesa portandola ad almeno il 3 per cento del prodotto interno lordo (PIL) lituano rispetto al 2,75 per cento previsto, in modo da modernizzare l’esercito.
Durante la campagna elettorale si è del resto parlato molto di sicurezza, soprattutto nei confronti della Russia, la cui guerra in Ucraina preoccupa molto l’opinione pubblica lituana. La Lituania – così come anche gli altri paesi baltici, l’Estonia e la Lettonia – è esposta all’aggressività russa per ragioni geografiche e storiche: si trova molto vicino alla Russia e faceva parte dell’Unione Sovietica, da cui si dichiarò indipendente nel 1990, entrando poi a far parte dell’Unione Europea e della NATO.
Pur concordando sulla politica estera, Nauseda e Simonyte hanno posizioni diverse su altri temi, come i diritti civili, su cui Nauseda si è dimostrato più conservatore e Simonyte più progressista: per esempio è contrario alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, che in Lituania non sono ancora possibili e che invece sono sostenute da Simonyte.