A Kharkiv continuano i bombardamenti di edifici civili da parte della Russia
Sabato 12 persone sono state uccise da due bombe lanciate su un grande magazzino: è solo l'ultimo di una lunga serie di attacchi sulla città ucraina
Nel tardo pomeriggio di sabato 25 maggio un bombardamento russo su un grande magazzino per il fai da te a Kharkiv, in Ucraina, ha ucciso 12 persone e causato il ferimento di decine di altre secondo le stime delle autorità locali ucraine. L’attacco è solo l’ultimo in una lunga serie di bombardamenti contro obiettivi civili condotti nelle settimane recenti dalla Russia, con l’obiettivo di occupare la città che si trova a circa 40 chilometri dal proprio confine con l’Ucraina. Un altro attacco, condotto sempre sabato vero il centro della città, ha ferito almeno 14 persone sempre secondo le autorità locali.
Nelle ore dopo i due attacchi sono circolate sui social network molte testimonianze degli effetti dei bombardamenti, con video che hanno mostrato edifici in fiamme o ridotti in macerie, mentre le squadre di soccorso provavano a cercare eventuali sopravvissuti al loro interno. L’attacco al supermercato della catena Epicentr ha avuto effetti particolarmente estesi su un’area di circa 10mila metri quadrati.
Il bombardamento è stato effettuato utilizzando bombe plananti, che possono essere sganciate dagli aerei a maggiore distanza dal bersaglio e controllate a distanza per raggiungere il bersaglio. Per diversi mesi l’esercito russo aveva impiegato questo tipo di bombe per lo più al fronte per distruggere le posizioni di difesa ucraine, ma da ormai tre mesi vengono regolarmente impiegate per colpire alcuni obiettivi nella zona di Kharkiv da aerei che spesso non superano nemmeno il confine. L’esercito ucraino ha difficoltà a intercettare le bombe di questo tipo e non ha la possibilità di abbattere gli aerei, perché non può impiegare le armi a lungo raggio fornite dall’Occidente per farlo. Anche per questo da settimane gli alleati dell’Ucraina discutono sull’opportunità di rimuovere il divieto.
Un paio di giorni prima, un altro attacco aveva interessato una grande stamperia sempre a Kharkiv, uccidendo sette persone e causando il ferimento di altre 21. Anche in quel caso erano circolati video piuttosto espliciti, che mostravano corpi carbonizzati e migliaia di libri ridotti in cenere.
A Kharkiv vivono circa 1,3 milioni di persone e la città è da tempo uno degli obiettivi principali della Russia, sia per ottenere una conquista importante in una delle aree urbane più importanti dell’Ucraina, sia per condizionare il morale dell’esercito russo e della popolazione. Il bombardamento degli edifici civili rientra in questa tattica, tesa a intimidire la popolazione e lasciarla nel panico. Il governo della Russia nega di avere come obiettivo i civili, ma dall’inizio della guerra ne sono morti in migliaia a causa dei bombardamenti russi.
Parlando della situazione a Kharkiv e dei bombardamenti di sabato, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha rivolto nuovamente un appello ai propri alleati occidentali per avere forniture di sistemi di difesa aerea e di munizioni per abbattere i missili e i bombardieri russi: «Se l’Ucraina avesse sistemi di difesa e di combattimento aereo a sufficienza, gli attacchi russi come quest’ultimo sarebbero impossibili». Zelensky chiede da tempo che siano rimossi i divieti per lanciare attacchi con le armi ricevute dagli alleati in territorio russo e di aumentare le forniture di aerei da guerra F-16. Da parte dei paesi occidentali ci sono però grandi cautele su questi punti, legati a evitare un’ulteriore estensione del conflitto con la Russia.
I ministri dell’Economia del G7 hanno intanto detto di avere fatto alcuni progressi per utilizzare i fondi confiscati alla Russia tramite le sanzioni per aiutare l’Ucraina, ma se ne riparlerà a giugno nel corso della riunione dei capi di governo che fanno parte del G7. Il presidente statunitense, Joe Biden, ha ribadito invece che gli Stati Uniti non hanno intenzione di inviare soldati in Ucraina.