I molti problemi di Ibiza col turismo di massa
L’eccessivo afflusso dei visitatori sta rendendo difficoltosa la vita dei lavoratori locali, che nei casi estremi sono costretti a dormire in auto
Venerdì a Ibiza, isola spagnola che fa parte dell’arcipelago delle Baleari, circa mille persone hanno organizzato una marcia per protestare contro i danni provocati dal turismo di massa, in particolare per quanto riguarda le difficoltà a trovare alloggi a prezzi equi a causa del mercato delle seconde case, che predilige gli affitti a breve termine e costringe le persone che lavorano sul posto a trasferirsi altrove o, nei casi più estremi, a dormire in auto.
Le proteste, quindi, non sono rivolte in generale al turismo, che è il settore su cui si regge l’84 per cento dell’economia dell’isola e che impiega la stragrande maggioranza delle persone che lavorano nelle Baleari, ma contro i suoi eccessi e contro i problemi che molti abitanti devono affrontare per l’aumento dei visitatori.
«Negli ultimi cinque anni, ma soprattutto dopo la pandemia, le persone hanno la sensazione che tutto sia saturo, che ci siano sempre più turisti e che ciò porti a un sovraccarico delle strade e dei servizi pubblici», ha detto al Guardian Rafael Giménez, che lavora a Ibizia come poliziotto e che è un membro di Prou Eivissa (Basta Ibiza), un collettivo per il diritto alla casa.
Secondo Giménez, i problemi con il turismo di massa a Ibiza riguardano soprattutto due necessità difficili da conciliare: l’aumento di strutture turistiche e delle persone che visitano l’isola ha reso necessario assumere molto più personale, ma i lavoratori che arrivano a Ibiza non riescono a trovare un alloggio perché i proprietari di case prediligono formule di affitto a breve termine, molto più remunerative di quelle tradizionali. «I lavoratori che arrivano qui hanno bisogno di alloggi, ma c’è stata una sorta di esplosione demografica, non perché le persone a Ibiza fanno più figli, ma perché il turismo di massa ha portato molti più turisti», ha detto.
Giménez ha raccontato anche che a Ibiza è piuttosto comune trovare appartamenti piccolissimi e con poche camere da letto condivisi da 8 persone, e ha spiegato che negli ultimi dieci anni gli affitti sono quasi raddoppiati, passando da una media di 800 euro al mese a un prezzo di partenza di 1.500 euro.
Nei casi più estremi l’aumento degli affitti ha costretto molte persone, soprattutto quelle che sull’isola svolgono lavori non direttamente legati al turismo, come insegnanti, infermieri e poliziotti, a vivere nelle loro auto. È il caso di César Nebrera, che lavora come chef in un ristorante di Ibiza e che da tre anni dorme nella sua auto, una Kia. In un’intervista data all’emittente britannica BBC ad aprile, Nebrera aveva spiegato che gli stipendi sull’isola non sono minimamente adeguati al costo della vita, e che è piuttosto comune che molte persone si sistemino in tenda, in macchina o che condividano appartamenti minuscoli.
Altre persone vivono lontanissimo dalla città e preferiscono viaggiare ogni giorno piuttosto che pagare affitti che considerano spropositati. Una di queste è Karla Andrade, un’insegnante di 36 anni, che ha raccontato che, per raggiungere la scuola di Ibiza in cui lavora, vola quasi tutti i giorni da Palma di Maiorca, una città sull’isola accanto a Ibiza.
Ivan Fidalgo, membro dell’Associazione della Guardia Civile delle Isole Baleari, ha spiegato che l’eccessivo afflusso di turisti sta rovinando anche i già fragili servizi pubblici dell’isola. «Vendono Ibiza come un resort di prima classe, ma non è così perché in realtà non ha nemmeno i servizi pubblici, dato che non ci sono abbastanza persone per farli funzionare», ha detto. L’anno scorso la stessa associazione aveva fatto sapere che «tre o quattro» dei suoi agenti dormivano in auto.
I prezzi degli affitti a Ibiza, e più in generale nelle Baleari, sono aumentati in media del 18 per cento solo nell’ultimo anno, rispetto a un aumento medio del 12 per cento a livello nazionale. Con una popolazione di 160mila abitanti, l’anno scorso Ibiza ha accolto quasi quattro milioni di turisti, la quantità più alta di sempre.