L’azienda di produzione cinematografica Pixar licenzierà il 14 per cento dei propri dipendenti

Una scena del film Up, del 2009 (Pixar Animation Studios)
Una scena del film Up, del 2009 (Pixar Animation Studios)

Martedì l’azienda di produzione cinematografica Pixar Animation Studios, meglio nota come Pixar, ha annunciato che licenzierà il 14 per cento dei propri dipendenti (circa 174 lavoratori).

La società, specializzata in film di animazione digitale e di proprietà del gruppo Walt Disney Company, ha da alcuni anni problemi finanziari dovuti in particolare alle strategie aziendali adottate dopo l’inizio della pandemia da coronavirus. Nel 2020 infatti Disney aveva deciso di pubblicare in alcuni paesi i nuovi film della Pixar direttamente sulla piattaforma di streaming Disney+, invece che nei cinema che al tempo erano sottoposti a rigide restrizioni sanitarie. Quando con la fine della pandemia i nuovi film Pixar sono tornati ad essere distribuiti direttamente nei cinema, hanno avuto comunque risultati molto deludenti.

Nei mesi scorsi Pixar aveva ammesso che era stato un errore dare priorità allo streaming: «Durante la pandemia, abbiamo abituato il pubblico a guardare i nostri film su Disney+. Non c’era molta scelta», aveva detto ad agosto il presidente di Pixar Jim Morris al sito Variety. «Per un certo periodo di tempo è stata l’unica cosa che potevamo fare. Ora abbiamo un po’ di lavoro da fare per tornare indietro e motivare le famiglie ad andare al cinema».

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