L’ambasciatrice spagnola in Argentina rimarrà in Spagna, per le tensioni con il presidente argentino Javier Milei

Il presidente argentino Javier Milei parla durante il raduno internazionale dell’estrema destra organizzato dal partito spagnolo Vox a Madrid, il 19 maggio
Il presidente argentino Javier Milei durante il raduno internazionale dell’estrema destra organizzato dal partito spagnolo Vox a Madrid, il 19 maggio (AP Photo/ Manu Fernandez)

Martedì il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha detto di aver richiamato «definitivamente» l’ambasciatrice del paese in Argentina, María Jesús Alonso Jiménez, a causa delle tensioni in corso con il presidente argentino Javier Milei. L’ambasciatrice era già stata richiamata in Spagna domenica: ora sembra che ci resterà per un po’. Nel fine settimana Milei era stato uno degli ospiti più attesi e discussi di Viva24, la convention internazionale organizzata dal partito di estrema destra spagnolo Vox: nell’incontro aveva criticato duramente il primo ministro socialista spagnolo Pedro Sánchez.

Alla convention avevano partecipato numerosi leader ed esponenti di partiti dell’estrema destra europea e internazionale. Milei, che si definisce un «anarcocapitalista» e ha posizioni di estrema destra nell’ambito dei diritti civili, ha duramente criticato il governo di sinistra spagnolo, attaccando direttamente anche Sánchez e definendo sua moglie Begoña Gómez «corrotta». A fine aprile Sánchez aveva valutato se dimettersi a seguito dell’apertura di un’indagine contro Gómez per presunto traffico di influenze illecite. Sánchez aveva poi deciso di non dimettersi, sostenendo che le accuse facessero parte di una più ampia campagna di discredito contro di lui e la sua famiglia, sostenuta dal sindacato vicino all’estrema destra Manos Limpias, nonché dai principali partiti di destra e centrodestra spagnoli.

In seguito ai commenti di Milei, domenica il governo spagnolo aveva convocato l’ambasciatore argentino a Madrid, Roberto Bosch, mentre Albares aveva già richiamato Alonso Jiménez, dicendo che la condotta di Milei durante la visita in Spagna aveva infranto «tutte le consuetudini diplomatiche e le più elementari regole di convivenza tra Paesi»: tra le altre cose, nella sua visita in Spagna Milei non aveva incontrato né Sánchez né il re Felipe VI. Martedì, in una conferenza stampa tenuta dopo il Consiglio dei ministri, Albares ha detto che l’Argentina «dovrà continuare a stare senza l’ambasciatrice spagnola a Buenos Aires», precisando che l’ambasciata continuerà a svolgere i suoi compiti principali.

Non è la prima volta che Milei causa con le sue parole degli incidenti diplomatici. Da quando è stato eletto presidente ha avuto problemi con i governi di Cile, Venezuela, Messico e soprattutto Colombia, dopo aver definito il presidente Gustavo Petro un «terrorista assassino».

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